Notizie Nazionali Altre notizie

La fiorentina adesso è anche vegana

I produttori di carne contro i cibi che si fingono fotocopie “Così si ingannano i consumatori con false denominazioni”

Print Friendly and PDF

Vegani che mangiano la mortadella. Vegetariani che imbottiscono un sandwich con un würstel. Sembra strano, eppure sugli scaffali dei supermercati stanno spuntando sempre più prodotti che con la carne non hanno nulla a che vedere, ma che nella denominazione riprendono i loro «simili». Forse perché così sembrano più «appetitosi», anche se a qualcuno potrebbe sembrare una contraddizione: perché la clientela vegana-vegetariana, che ha fatto una scelta ben precisa, è attratta dalla denominazione «salame»? Questioni di marketing. Certo è che i produttori di carne - quella vera - non l'hanno presa affatto bene e ora vogliono che i loro prodotti vengano «protetti» in modo che nessun possa più vendere il «chorizo di soya» (esiste davvero).

L'associazione europea che rappresenta l'industria della trasformazione della carne (Clitravi), secondo fonti comunitarie, ora chiede alla Commissione europea di intervenire per fermare il dilagare di questa pratica che mette in commercio «prodotti che vengono definiti come "sostitutivi" dei prodotti di carne e promossi come se fossero un'alternativa eco-friendly a quelli della denominazione, anche se poi la descrizione degli ingredienti è totalmente diversa».

I produttori sostengono che la carne subisca una «discriminazione» da parte delle regole europee. Tra i prodotti di origine animale, solo il miele, il latte e alcuni derivati sono definiti da standard specifici per la denominazione di marketing. Per il miele esiste una direttiva del 2001 che definisce le caratteristiche del prodotto e impedisce che imitazioni possano utilizzare la stessa denominazione. Un regolamento del 2013 interviene invece per mettere al riparo dalle imitazioni latte e latticini, definendo un recinto ben stretto entro il quale poter definire prodotti come formaggio, yogurt, burro, panna, eccetera.

Tutto questo per la carne non esiste. Almeno a livello europeo. È vero infatti che in alcuni Stati membri le legislazioni sono intervenute per salvaguardare certi prodotti. In Italia - argomentano i produttori di carne - sono tutelati per esempio il prosciutto crudo, quello stagionato o il salame. In Spagna lo stesso succede per le denominazioni «jamon» e «chorizo» e anche la Francia ha introdotto alcuni standard per certi alimenti a base di carne. Ma fuori dai confini nazionali non vale. E così nel resto d'Europa è facile trovare una confezione di chorizo, uguale nella forma e nel colore a quelli tipici, che però nell'etichetta viene definito come «il primo chorizo a base di zucca».

Per chi produce carne, quella vera, la situazione rischia di danneggiare l'industria. Ma potrebbe essere considerata ingannevole persino per i consumatori. Per questo vogliono l'intervento di Bruxelles. Vogliono «aprire un dialogo e stilare una lista di denominazioni di prodotti che dovrebbero essere riservate solo ad alimenti a base di carne». Come per latte e miele. La carne vuol dimostrare di non essere più debole. La Stampa

Redazione
© Riproduzione riservata
11/12/2016 08:02:03


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Altre notizie

"Un fenomeno straordinario". Gli strani anelli di fumo dell’Etna >>>

Ora legale 2024, stanotte si cambia: ecco come spostare le lancette >>>

Con il rogito su villa Macherio, si conclude l'accordo tra i figli di Berlusconi per le ville >>>

Sigarette, ennesimo rincaro delle bionde. In 7 anni +20% >>>

"Speravano che morissi...". La memoria di Ratzinger e le lotte in Vaticano: la verità di Bergoglio >>>

E' un farmaco o un dolce? Chef Braschi e il Viagra del Vibe: "E' anche più intenso" >>>

Donne miliardarie, in Italia sono 19. Chi sono e cosa fanno >>>

Elementari e superiori, ecco come cambiano le pagelle >>>

La Ferrari corre in Borsa ma i più felici sono i dipendenti: premio di produzione da 13500 euro >>>

"Diffamazione e parassitismo": Ferrero, l'olio di palma e la causa persa contro Rigoni >>>