Al Borgo se dici … te guardo ‘n cagnesco...

Quasi fosse la cosa più normale del mondo, un fatto acquisito, una tradizione da portare avanti, arricchendola di nuove pagine da raccontare. Non vi è interruzione negli anni a questa pratica che oserei definire primitiva, gretta e di bassa lega, lo dico con cognizione di causa in quanto mi sono trovato spesso a vivere, mio malgrado, situazioni controverse, nate per una parola, per una mancata risposta, per una domanda ritenuta inopportuna, altre fatte nascere di proposito per ribadire supremazie consolidate che nessuno aveva messo in dubbio, un continuo clima di contrasto infinito, a mio modesto parere deleterio e controproducente, così sottile ed impalpabile alla massa che se non hai la fortuna o la sventura di trovarti in una delle parti in diverbio , non riesci a percepire, e  se te lo raccontano quale notizia spesso rimani esterrefatto che possano esistere simili bazzecole inutili a fronte di tanti seri problemi di civico interesse. L'ultima inopportuna polemica recente, avviata, pare, da un articolo di una testata locale su una delle tante manifestazioni che si svolgono nel nostro paesello iena ridens e dalla risposta all'articolo, piccata, indignata, sinceramente sopra le righe in alcuni passaggi, risposta che invece di dissipare le nubi che il giornale pare avesse posto (lo dico con fare dubbioso in quanto non ho letto l'articolo) sulla testa di questa associazione, le ha ulteriormente lasciate a gravitare minacciose di pioggia. Non do' ragione al giornale, il quale se ha scritto delle cose aveva probabilmente le proprie motivazioni ed informazioni; fra l'altro la firma è una persona che reputo meticolosamente precisa nella ricerca di notizie e dati. Non do ragione alla risposta dell'associazione, che ho avuto modo di leggere attentamente, ma che mi ha dato il senso che più che un controbattere e precisare a dichiarazioni inesatte, fosse un ribadire con tono perentorio ed a tratti arrogante la copertura Divina su questa associazione ed i propri artisti. E' chiaro che ognuno si fa la propria idea a fronte di notizie in possesso, è altresì chiaro che non mi interessa chi abbia ragione in un battibecco nel quale si sono inseriti in sequenza i supporter dell'associazione, i denigrantes della stessa, l'amministrazione comunale di Pieve tramite un proprio consigliere, l'amministrazione di Sansepolcro, la compagine politica Insieme Possiamo, poi una lettera della Società Balestrieri, sintomi questi di un qualcosa di poco chiaro intorno a questa situazione, che quanto meno ha creato fastidio, disagio e disappunto, simile se non uguale a tante altre da me vissute in passato, che portano appunto a guardarsi in cagnesco sul pianerottolo di casa. In fondo è questo che non capisco, la continua ricerca di un "nemico" da combattere, il dare sempre e comunque adito a polemiche sterili fra cencio e straccio che vanno poi a beneficio di canovaccio. Ho notato in queste vicende un minimo comune denominatore, che riconduce spesso al responsabile di ciascuna associazione solitamente egocentrico, esuberantemente autoritario, pieno di se, convinto che senza di lui il mondo si fermerà. Beh, non credo proprio che funzioni così il mondo, ma tant'è, vorrei solamente che finissero una volta per tutte queste vicende che non servono a nessuno se non a chi vive unicamente di questo. Purtroppo viviamo in un Paese nel quale 11 anni fa il primo cittadino di fronte ad una piazza gremita non si vergognò di dire che a Sansepolcro i gruppi di fuori non erano ben accetti, quindi se questi sono i presupposti ... di cosa vogliamo parlare ?? Buon proseguimento.