Ho deciso per chi votare...

Tra pochi mesi – così dicono – si tornerà a votare per le Politiche. L'appuntamento con le elezioni in Italia è di quelli consolidati, anche se a dire la verità negli ultimi anni il cittadino ha frequentato pochino le urne dato che gli ultimi governi succedutisi non hanno ritenuto di andare in cabina di comando dietro consenso della gente. Han fatto tutto fra loro insomma e così sia, piaccia o meno al popolo. Meno male dunque che finalmente han deciso nelle alte sfere che forse è tornato il momento di applicare la democrazia in senso reale e non astratto. Si sono sbizzarriti a suon di polemiche su sistemi elettorali complessi e contorti, fra Mattarellum, Italicum, Tedeschellum, Porcellum, Consultellum e altre dizioni che francamente fan sorridere, riuscendo alla fine a trovare la quadra, al termine di un viaggio che appassiona poco il cittadino ma serve soprattutto ai partiti per piazzare i loro uomini nei posti che contano (e soprattutto ben remunerati). Bene, ho piacere per loro e perché finalmente, ripeto, la gente è di nuovo coinvolta. Almeno in teoria. Perché confesso personalmente che la possibilità che ci viene "gentilmente" di nuovo offerta mi intriga pochino dato il livello dei contendenti. E soprattutto perché ho perso la fiducia nello sperare che, chiunque vada su, riesca a risolvere i problemi degli italiani. Dalla richiesta di lavoro alla diminuzione di un sistema fiscale che non ha eguali in Europa, dalla sicurezza all'erogazione di servizi davvero efficienti, dall'impedire che sempre più i nostri giovani continuino ad emigrare allo stop di quella eterna piaga che in Italia si chiama corruzione. Mi interrogo, che faccio, non vado a votare? L'idea mi intriga, lo confesso, anche se mi dispiacerebbe arrivare a un qualcosa che non ho mai praticato. E allora, posto che i grandi problemi non sono in grado di risolverli se non a chiacchiere, ho scelto la strada da seguire. Andrò alle urne se in questi pochi mesi che rimangono al verdetto ci sarà qualche forza politica in grado di presentare un efficace progetto teso a rimediare a piccole ma fastidiose carenze con le quali convivo quotidianamente. La prima è quella di eliminare del tutto quella rottura di palle che è il telemarketing aggressivo, quelle continue telefonate commerciali che ti martellano ogni giorno sia sul telefono di casa che sul cellulare. Di recente – dicono - hanno approvato una nuova legge in materia legata al Registro Pubblico delle Opposizioni. Che, vi garantisco, funziona poco e male dato che le rotture di palle continuano imperterrite. La seconda riguarda anche l'educazione degli italiani, nella fattispecie degli automobilisti. Sarà possibile prima o poi far capire a chi viaggia in moto e auto che quando si incrocia un pedone sulle strisce bisogna fermarsi per dare la possibilità al pedone di transitare? La terza chiama in causa l'educazione civica, anzi la rieducazione civica. Perché io continuo a passeggiare col mio cane ma continuo anche a trovare un sudicio che non vi dico nelle strade, nelle aiuole, nei "greppi" che lambiscono le arterie, ovunque. Una roba indecente e indegna di un Paese – parlo d'Italia, anche se vi sono eccezioni, pochine – che fra l'altra si bea di essere culla del bello, dell'arte, del turismo eccetera. Tre piccole questioni che non dovrebbe essere così arduo rimettere a posto. Se c'è qualcuno fra i tanti eminenti politici capace di dare un segnale in tal senso, si faccia avanti. Mi accontento di poco e attendo fiducioso per qualche mese ancora. Sennò, arrivederci alla prossima, voi e i vostri –ellum.