Opinionisti Giacomo Moretti

“Ius Sola”!!!

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In questi giorni si è infiammato il dibattito relativo all'introduzione dello "ius soli" nel nostro ordinamento giuridico, forse sarebbe stato più utile concentrare l'attenzione su ciò che sta accadendo nel nostro Paese.

Non intendo parlare della proposta di legge relativa allo "ius soli", in quanto, così come presentata, mi sembra più un regolamentare un fenomeno già presente nella nostra nazione piuttosto che un introdurre aperture non conosciute.

Mi spiego meglio: ci sono migliaia di studenti nati in Italia da genitori che risiedono regolarmente da anni nella nostra nazione e che hanno studiato, vissuto e fatto le prime esperienze proprio come i loro coetanei, che però sono italiani per diritto di sangue, o come direbbero i più colti per lo "ius sanguinis".

"Ius soli": ovvero il diritto di diventare cittadini di uno stato per il solo fatto di esservi nati.

Certo, tale istituto giuridico, senza nessuna ponderazione, è presente in paesi "sottosviluppati" come gli Stati Uniti d'America (ovviamente sono ironico).

Quindi effettivamente vedere che la prima potenza mondiale ha lo "ius soli" dovrebbe farci tremare, mica vorremo diventare come loro?

Ovviamente le motivazioni della grandezza degli U.S.A. non sono ascrivibili solamente a questo, ma anche alla mescolanza di razze, culture, religioni, nazionalità etc. etc. Gli U.S.A. sono una realtà da secoli, sono nati sulla diversità e di questa ne hanno fatto una ricchezza.

Detto questo però c'è uno "ius soli" che in questi anni è negato anche a coloro che cittadini italiani lo sono.

Certo la mia è una provocazione, ma il diritto di cittadinanza per me non concerne solo il diritto di diventare cittadini.

In Italia si diventa cittadini con lo "ius sanguinis", ovvero se uno dei due genitori è italiano.

Può il diritto di cittadinanza fermarsi al poter mettere "italiana" nella casella che indica la  cittadinanza nei nostri documenti, oppure l'essere cittadini prevede qualcosa in più?

Per me essere cittadini prevede qualcosa in più. Che senso ha essere cittadini se poi non si ha la prospettiva di poter sviluppare la propria personalità, il proprio lavoro e, perché no, il proprio vissuto di vita nella terra e nella nazione dove si è nati e cresciuti?

I dati sfornati in queste ultime ore sono drammatici.

Ci sono 140.000 italiani che hanno dovuto lasciare l'Italia per mancanza di prospettive future. Italiani che hanno dovuto lasciare il proprio "soli" per trovare prospettive altrove.

Ed ecco che una parte dell'Italia migliore lascia il suolo italiano e si reca all'estero, portando là il proprio bagaglio di sapere e di capacità, dove a beneficiarne sarà il suolo straniero.

Penso che tutto questo sia drammatico.

Nella competizione globale, migliaia di italiani portano il loro meglio al servizio di paesi che sono concorrenti al nostro, la nostra Italia avrà così forgiato giovani competitori che si batteranno sotto altre bandiere.

La proposta di legge per introdurre lo "ius soli" in Italia ha visto levate di scudi tra contrari (come se fosse possibile essere contrari ad un dato di fatto) e favorevoli (quest'ultimi si sono stracciati le vesti per la mancata introduzione di tale normativa).

Peraltro devo dire che coloro che hanno il potere di votare la norma hanno messo in campo proteste contro loro stessi con improbabili scioperi della fame a "staffetta".

Sciopero della fame a "staffetta" che somiglia molto a quello che faccio io la domenica a pranzo, dove le ottime tagliatelle al sugo di mia mamma si danno il cambio con arrosto e patate, il tutto accompagnato da ottimo vino, perché è notorio che ogni buon staffettista debba affrontare la sfida ben idratato.

Ne abbiamo viste di ogni, ma in questa vicenda nessuno ha preso in esame seriamente che un paese che esporta 140.000 giovani, di cui 58.000 con famiglia al seguito, è un paese destinato a sfiorire e a soccombere nel mercato e nella competizione mondiale.

Un numero che a me ha sconvolto, come se in un anno sparissero 4 valtiberine.

A voi sembra normale?

Che senso può avere, oltre ad essere un provvedimento che ritengo giusto, il concedere la cittadinanza italiana a ragazzi che finita l'università andranno all'estero a cercare il loro futuro?

Che senso ha attribuire la cittadinanza italiana a nuovi soggetti quando questo Paese prende a calci gli italiani di ora?

Chissà, magari domani ha già calci pronti per gli italiani di nuova fattura?

Queste sono le domande che mi permetto di condividere.

Io una risposta ancora non sono riuscito a darmela, so solo che chi ha il potere non dovrebbe rispondere a tutto questo con scioperi della fame finti, anzi dovrebbe assumere belle zollette di zucchero per alimentare il cervello perché qui i problemi sono enormi.

Non so se la norma relativa allo "ius soli" vedrà mai la luce.

Certamente, però, su una cosa il nostro Stato non sta facendo differenze tra tutti quelli che vivono in Italia, anzi, ha già introdotto per tutti lo "ius sola". Su questo almeno siamo tutti uguali.

Redazione
© Riproduzione riservata
24/10/2017 09:09:14

Giacomo Moretti

Nato ad Arezzo – Dopo aver assolto agli obblighi di leva comincia subito a lavorare, dalla raccolta stagionale del tabacco passa ad esperienze lavorative alla Buitoni e all’UnoaErre. Si iscrive “tardivamente” all’età di 21 anni alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino dove conseguirà la laurea in corso. Successivamente conseguirà il Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Assolta la pratica forense, nel 2012 si abilita all’esercizio della professione forense superando l’esame di stato presso la Corte d’Appello di Firenze. Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Arezzo esercita la professione forense fino al dicembre 2016. Attualmente si è sospeso volontariamente dall’esercizio della professione di avvocato per accettazione di incarico presso un ente pubblico a seguito della vincita di un concorso. Molto legato al proprio territorio, Consigliere comunale ad Anghiari per due consiliature consecutive. Pur di non lasciare la “sua” Anghiari vive attualmente da pendolare. Attento alla politica ed all’attualità locale e non solo, con il difetto di “dire”, scrivere, sempre quello che pensa. Nel tempo libero, poco, ama camminare e passeggiare per la Valtiberina e fotografarne i paesaggi unici.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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