Opinionisti Giacomo Moretti

Cinque Stelle...un Natale...spelacchiato!!!!

Ma come si fa a buttare via fiumi di soldi pubblici in una roba del genere?

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Siamo in clima natalizio e cercherò, nel mio scrivere, di applicare la famosa formuletta che circola in questo periodo: "A natale siamo tutti più buoni".

Credetemi, cercherò sinceramente di provarci anche io.

C'è un'attività tipica di questo periodo che tutti noi, fin da bambini, non vediamo l'ora di fare, ovvero quella di addobbare l'albero di natale.

In casa mia, abbiamo sempre preso un albero che poi ripiantavamo. Era davvero divertente fare l'alberino.

Ovviamente, fare l'albero, è tipico anche di tutti i comuni italiani.

Diciamo che l'albero di natale è sempre stato un simbolo, una punta di orgoglio, di norma il più visibile in una piazza, in un comune.

Devo dire che, ad Anghiari, l'albero in piazza è un simbolo.

Quando si comincia a vedere movimento in Piazza Baldaccio per "piazzare" l'albero, allora sì, siamo vicini alle tanto attese feste.

Peraltro l'albero di natale che viene posato in Piazza è da sempre molto bello e molto di impatto.

Ma non è degli alberi "nostrani" che voglio parlare.

Per ora sono stato buono, vero?

Ecco, da qui in avanti mi sarà impossibile esserlo.

Se addobbare un comune o una città in questo periodo è anche un simbolo, se tale simbolo è importante in piccoli comuni di provincia, figuriamoci a Roma, la nostra capitale.

Ebbene, come l'albero di natale anghiarese è da sempre "piazzato" in Piazza Baldaccio, a Roma l'albero principale viene posto da sempre in Piazza Venezia.

Una piazza straordinaria.

A parte la storia che trasuda da quella piazza, al centro di Roma, all'ombra dell'Altare della Patria, nel giro di poche migliaia di metri, ci sono i palazzi di potere, i fori imperiali, insomma siamo nel cuore della Capitale.

E cosa ci si vede??? Un alberello indecente e  indecoroso che fa ridere, una cosa indegna.

Una pianta che non ha nemmeno i rami, con luci tristi, più somigliante a lumini che da luminarie di festa.

Se ad Anghiari avessero fatto una cosa del genere sarebbe stata l'ennesima figuraccia.

Invece tale indecenza la si vede a Roma.

Certo, mica si pretendeva l'albero come lo fanno in Time Square a New York, peraltro l'accensione ufficiale di quell'albero negli Stati Uniti è un vero e proprio evento.

Ma nemmeno quello schifo che qualche genio ha avuto l'idea di piazzare.

Insomma era meglio non mettere nulla.

I romani, con la loro tipica sagacia, hanno soprannominato la pianta con l'appellativo di "Spelacchio".

Poi, però, mi sono detto che Roma è una città in crisi economica e che forse si è voluto risparmiare.

I Cinque Stelle al governo di Roma hanno fatto del risanamento il loro obbiettivo principale e poi, guai a sprecare i denari pubblici!

Peccato che quello scempio sia costato ben € 48.000,00 circa.

Sì, avete capito bene.

Ma come si fa a buttare via fiumi di soldi pubblici in una roba del genere?

Io resto di stucco.

Meno male che tale oscenità è stata fatta da chi si dice attento alla spesa pubblica, a come vengono impiegati i soldi pubblici.

È evidente che l'albero di natale non rientra tra le spese strategiche per una città, ma mi chiedo, tale trasandatezza viene applicata anche in riferimento ad altri acquisti di beni e servizi da parte del Comune di Roma?

Quella indecenza la si vede.

Ed ovviamente è lesiva dell' immagine della città che, essendo la Capitale, di riflesso lede l'immagine di tutti noi.

Ancora stento a crederci: 48.000,00 € per quella porcheria.

Sono davvero dilettanti allo sbaraglio.

Qualcuno, parlando dei pentastellati, dice che non gli darebbe da amministrare nemmeno il proprio condominio.

Visto quanto accaduto a Roma, io non gli farei fare nemmeno un semplice albero di natale, rischierei di spendere un capitale e trovarmi una schifezza in salotto.

Giacomo Moretti
© Riproduzione riservata
05/01/2018 11:09:59

Giacomo Moretti

Nato ad Arezzo – Dopo aver assolto agli obblighi di leva comincia subito a lavorare, dalla raccolta stagionale del tabacco passa ad esperienze lavorative alla Buitoni e all’UnoaErre. Si iscrive “tardivamente” all’età di 21 anni alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino dove conseguirà la laurea in corso. Successivamente conseguirà il Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Assolta la pratica forense, nel 2012 si abilita all’esercizio della professione forense superando l’esame di stato presso la Corte d’Appello di Firenze. Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Arezzo esercita la professione forense fino al dicembre 2016. Attualmente si è sospeso volontariamente dall’esercizio della professione di avvocato per accettazione di incarico presso un ente pubblico a seguito della vincita di un concorso. Molto legato al proprio territorio, Consigliere comunale ad Anghiari per due consiliature consecutive. Pur di non lasciare la “sua” Anghiari vive attualmente da pendolare. Attento alla politica ed all’attualità locale e non solo, con il difetto di “dire”, scrivere, sempre quello che pensa. Nel tempo libero, poco, ama camminare e passeggiare per la Valtiberina e fotografarne i paesaggi unici.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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