Opinionisti Giacomo Moretti

Promesse di qui, promesse di là …

Tutti promettono ma nessuno mantiene

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E così la campagna elettorale in vista del 4 marzo è partita di slancio.

Per molte forze politiche il 4 marzo sarà un vero e proprio giorno del giudizio. I cittadini saranno chiamati a giudicare l’attività fin qui svolta dai partiti e dai movimenti presenti in Parlamento ma anche, e soprattutto, le prospettive future e la proposta di risoluzione dei tanti problemi che attanagliano il Paese.

Tutte le formazioni politiche hanno dato, in questi giorni, il meglio.

Tutti hanno promesso tutto: via bollo, assicurazioni, tasse di ogni genere e tipo, via tutto, aboliamo questo aboliamo quello.

Insomma, a parte la fantasia più colorita che ha spinto non solo a promettere l’abolizione di ogni tipo di balzello, vi sono state anche promesse in positivo.

Qui si parte dall’immancabile milione di posti di lavoro, che in realtà sono diventati due (ma si sa dal 2000 al 2018 c’è l’inflazione e la sparata deve per così dire lievitare), per finire alle dentiere gratis per tutti.

Già un Paese dove si pensa di racimolare qualche voto promettendo dentiere gratis e non pannolini gratis la dice lunga sul suo stato di vetusto immobilismo.

Insomma, è vero che gli anziani votano e i bambini in culla no, ma i genitori si … peccato che negli ultimi anni in Italia nascano molti cittadini in meno (dal 2008 al 2017 più di 100.000) e quindi anche la categoria dei genitori si sta estinguendo mentre quella degli anziani cresce, quindi chiaro che porta più voti una dentiera che un pannolino.

Ma non ci si è fermati qui.

Si vogliono abolire i vaccini, per poi reintrodurli solo in caso di epidemie … ma i vaccini non sono strumenti atti a prevenirne la comparsa???

Poi un giorno compreremo il pane in Euro, il giorno dopo in Lire, poi chissà, da campanilista quale sono auspico che qualcuno proponga un bel referendum sulla reintroduzione del Fiorino Toscano.

Che belli i tempi del Fiorino quando il Granducato prestava soldi ai monarchi di mezza Europa, altro che Euro, altro che BCE.

Dai ancora nessuno ha proposto il ritorno a tale importante conio ma resto fiducioso, mancano ancora una quarantina di giorni alla fine della campagna elettorale.

Ironia a parte a me questa sembra una campagna al contrario, si parte con le promesse per risolvere i problemi senza l’onestà intellettuale di dire con chiarezza quali sono i problemi.

Ciò perché l’analisi dei problemi non prescinde da chi ne è politicamente responsabile.

Abbiamo un debito pubblico di 2.275 miliardi di Euro (Novembre 2017 - Bollettino Statistico Bankitalia), un debito soffocante che è come un muro di cemento armato nel quale si infrangeranno i sogni di gloria dei nostrani promettitori dal Talk Show.

Inoltre la disoccupazione supera l’11%, per quanto riguarda quella giovanile ben sopra il 40% e, dato più angosciante, 18milioni di nostri concittadini che rischiano di scivolare sotto la soglia di povertà.

Perché di questo nessuno ne parla?

Altro che promesse mirabolanti.

Abbiamo bisogno di qualcuno che, prima di promettere, inquadri i problemi fondamentali che ci attanagliano, problemi che con dentiere, vaccini, canoni Rai e mountain bike con cambio shimano, non hanno nulla a che vedere.

La vita reale siamo noi cittadini a viverla in prima persona, non ho sentito nessuno strapparsi i capelli o scendere in piazza perché è obbligato a pagare il canone Rai.

Poi non ho capito perché se era da abolire - il canone - non lo si è fatto invece di inserirlo in bolletta elettrica facendolo pagare anche a chi non ha la Tv (si, lo so, ci sono i moduli per l’esenzione ma ci vuole uno scienziato che si districhi tra moduli e code varie per poi vederselo ancora in bolletta).

La gente vuole più diritti.

Vuole sicurezza, vuole sapere che se esce di casa troverà ancora il suo lavoro, vuole sapere che se avrà qualche problema di salute a questo non si aggiungeranno problemi burocratici e costi insostenibili.

Vuole servizi efficienti, vuole insomma cose più semplici e realizzabili, ma soprattutto vorrebbe onestà, sì, l’onestà di una classe dirigente che prima di manifestarsi nel non prendere tangenti e nel lavorare davvero a servizio dei cittadini sia onesta con gli stessi.

Onesta fin da subito, onesta nel dire che non è possibile dare redditi a chi non lavora, che il reddito è frutto di produzione di beni e servizi, insomma le basi.

In ultimo e concludo, penso che dietro a queste promesse immaginifiche ci sia la consapevolezza di tutti gli attori in campo che, anche grazie a questa legge elettorale, nessuno vincerà, quindi poi le promesse verranno disattese con la solita litania “non abbiamo la maggioranza” e via discorrendo.

Ma questo non è un alibi.

Promettere è lecito in campagna elettorale ma qui ormai sembra di essere al mercato dove vince chi la spara più grossa urlando.

Insomma la campagna elettorale è ancora lunga e per certi versi sarà faticosa, non mi illudo.

Avremo ancora chi lancerà promesse di qua e promesse di la…a noi cittadini spetterà metterle a confronto con la realtà, quella realtà che sembra essere scappata dai palazzi romani.

Redazione
© Riproduzione riservata
22/01/2018 08:59:51

Giacomo Moretti

Nato ad Arezzo – Dopo aver assolto agli obblighi di leva comincia subito a lavorare, dalla raccolta stagionale del tabacco passa ad esperienze lavorative alla Buitoni e all’UnoaErre. Si iscrive “tardivamente” all’età di 21 anni alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino dove conseguirà la laurea in corso. Successivamente conseguirà il Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Assolta la pratica forense, nel 2012 si abilita all’esercizio della professione forense superando l’esame di stato presso la Corte d’Appello di Firenze. Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Arezzo esercita la professione forense fino al dicembre 2016. Attualmente si è sospeso volontariamente dall’esercizio della professione di avvocato per accettazione di incarico presso un ente pubblico a seguito della vincita di un concorso. Molto legato al proprio territorio, Consigliere comunale ad Anghiari per due consiliature consecutive. Pur di non lasciare la “sua” Anghiari vive attualmente da pendolare. Attento alla politica ed all’attualità locale e non solo, con il difetto di “dire”, scrivere, sempre quello che pensa. Nel tempo libero, poco, ama camminare e passeggiare per la Valtiberina e fotografarne i paesaggi unici.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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2 commenti alla notizia

Manuel Tucci
ha commentato il
09/11/2022 09:52:56

Vanno in parte abbattuti sennò la gente si organizzerà da sola.....

Marco
ha commentato il
07/09/2022 18:38:30

La Società Balestrieri di Gubbio si rammarica grandemente per le sottese accuse di essere disorganizzata e non sufficientemente supportata dalla propria municipalità. Riteniamo una gran fortuna poter vantare di condividere con i fratelli balestrieri di Sansepolcro l’unica tradizione vera e stratificata nei secoli come il Palio della Balestra. Ricordiamo anche all’estensore dell’articolo che anche l’unica tradizione che vede coinvolte due città distinte, è questo è un valore ulteriore e assoluto. Cionondimeno non abbiamo ricordanza di disguidi e disorganizzazioni legate al Palio in Piazza Grande (e non come erroneamente riportato “dei Consoli”) come denunciato dall’articolo, questo è lesivo dell’onorabilità della Società dei Balestrieri di Gubbio, del nostro Comune e della buona volontà che permea il contributo personale di tanti eugubini nell’allestimento e nella vita sociale della nostra compagine. Auspichiamo, anzi, un sempre maggior coinvolgimento delle nostre società al fine di rendere eterna e grandiosa la nostra secolare tradizione.
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