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Un paese distrutto dal terremoto ricostruito dai tecnici di Sansepolcro

E' Collespada di Accumoli: il progetto presentato venerdì scorso a Rieti

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La Valtiberina modello da seguire per le buone pratiche di prevenzione e ricostruzione post sisma. Così, un intero paese fra i più martoriati dal forte terremoto del 24 agosto 2016 (con le repliche successive) verrà rimesso in piedi dai tecnici di Sansepolcro. Venerdì scorso, nella sala del consiglio provinciale di Rieti, è stato presentato il progetto pilota di ricostruzione di Collespada, frazione del Comune di Accumoli nella quale gli edifici di epoca sei-settecentesca sono in larga prevalenza. A tenere la conferenza è stato l’architetto David Gori, professionista biturgense e coordinatore dell’iniziativa che, assieme al suo gruppo di lavoro, ha redatto il progetto sperimentale, considerato un modo esemplare di affrontare la ricostruzione. “Un’impostazione nuova – ha detto l’architetto Gori – perché riesce a fare sinergia con le istituzioni, dando vita a una vera e propria ricostruzione partecipata, controllata e sicuramente di maggiore qualità. Le metodologie che applicheremo sono altamente innovative sia sotto l’aspetto progettuale che di gestione di un cantiere unico di paese. Collespada diventerà quindi il relativo prototipo: basti pensare che al fatto che tutti i piccoli artigiani e fornitori che, proprio per la dimensione individuale e artigiana, avrebbero rischiato di rimanere fuori per mancanza di requisiti, possono invece fare corpo sotto l’egida delle associazioni di categoria”. L’aspetto forse più interessante rimane comunque la validità di un progetto pilota capace di unire e di fare azione di valorizzazione delle risorse locali presenti nel territorio. L’ufficio speciale della ricostruzione del Lazio, nella persona del direttore Stefano Fermante, ha illustrato i prossimi passaggi attuativi che porteranno i professionisti di Sansepolcro e lo stesso ufficio a realizzare un cantiere destinato a rivelarsi un modello di ricostruzione unitaria all’intero del cosiddetto “cratere sismico”. Sono intervenuti il presidente della Provincia di Rieti, Giuseppe Rinaldi; il sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci e i rappresentanti della Regione Lazio e di Cna Rieti. Una sessione del convegno ha visto un altro biturgense, il dottor Massimo Mercati, presidente dell’associazione Progetto Valtiberina, illustrare il bando “Io vivo sicuro” (legato al comprensorio bagnato dal Tevere) quale azione da prendere come esempio di prevenzione. Ebbene, l’ambito del Reatino è interessato ad aderire con i suoi Comuni e gli istituti di credito locali.  

Nella foto: un momento del convegno di Rieti

Redazione
© Riproduzione riservata
19/02/2018 22:53:23


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