Opinionisti Giacomo Moretti

Una buca è per sempre!!!

Viaggiare nelle nostre strade colabrodo é veramente un rischio

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Ultimamente in Italia vi sono davvero poche certezze.

Viviamo un momento di grandi cambiamenti, sotto tutti i profili, peraltro siamo anche in una fase post elettorale dove pare del tutto incerto anche il futuro assetto istituzionale del Paese.

Ma una cosa è ormai diventata una costante per tutti noi.

Una compagnia che non si allontana mai dal nostro camminare quotidiano, un qualcosa, una presenza sempre costante accanto al nostro piede, o meglio, accanto alle ruote delle nostre auto.

Sto parlando delle buche che, talvolta sono delle vere e proprie voragini.

Mi chiedo come i vari enti, responsabili a vario titolo della custodia e manutenzione delle strade che giornalmente percorriamo, possano vedere ai propri vertici soggetti del tutto sprovvisti di una sensazione umana che è presente in tutti gli esseri sensienti.

Quello stato d’animo che pervade in certe occasioni il nostro essere a tal punto da far reagire il nostro corpo in maniera diversa ma comunque del tutto visibile.

C’è chi provando questo stato arrossisce, chi abbassa lo sguardo, chi scappa.

Mi riferisco alla Vergogna, quella con la “V” maiuscola, quella che dovrebbe provare nello stato più profondo dell’essere chi è responsabile degli scempi che dovrebbero essere delle strade.

Ormai, viaggiando si rischia di provocare danni materiali alla propria autovettura, cosa già grave di per sé in quanto noi comuni mortali i soldi li andiamo a guadagnare.

Spesso e volentieri è proprio per procurarsi un onesto stipendio che siamo costretti a viaggiare con mezzo proprio data l’inesistenza dei mezzi pubblici.

Poi noi valtiberini in fatto di viabilità siamo fortemente penalizzati.

Ma dico io, nessuno si rende conto in che stato versano le nostre strade?

Buche, avvallamenti, dislivelli, asfalto sbriciolato che salta da tutte le parti.

Ormai guidare è diventato uno slalom gigante, nuova disciplina dove tutti noi siamo, nostro malgrado, diventati campioni.

Costretti ad una guida pericolosa volta a scansare buche pericolose, il tutto somiglia ad un videogioco che facevo da piccolo.

Si guidava, virtualmente, una macchina in un percorso irto di ostacoli.

Sarà mica che a qualcuno sia venuto in mente di realizzare una corsa ad ostacoli reale?

Certo, a volte il nostro viaggiare è davvero troppo simile a quel videogioco, persino i livelli di difficoltà si sono inventati, livelli che aumentano la pericolosità del percorso e richiedono all’autista una capacità ed una destrezza sempre in crescendo.

“Livello 1”: strada con buche ben visibili, tempo buono e ottima visibilità.

“Livello 2”: strada con buche trappola, guida notturna.

Sì, il mio livello preferito è l’ultimo, quello che “se ci arrivi vivo, già sei contento”.

Il “Livello 10”, che tralasciando il crescendo di tutti gli altri, prevede strada con buche di nuova formazione in posti dove prima non c’erano, guida notturna e pioggia.

Questo si che è un livello da professionisti.

Strada bella lucida con acqua che scola ovunque, finto asfalto drenante (l’unica cosa che è capace a drenare l’asfalto è la nostra pazienza), e buche rese invisibili dall’effetto livellamento dell’acqua.

In ultimo, pezzi di asfalto che schizzano ovunque in quanto gettati a freddo e pestati con il super tecnologico badile.

Una gara nella quale si deve anche tener conto della distanza dal mezzo che ci precede onde evitare la sassaiola sul parabrezza, sia mai che per salvare una gomma ci rimetti qualche cristallo.

Il bello è che da automobilisti non facciamo altro che pagare tasse: quando compriamo il mezzo, bollo, assicurazione … che dire poi delle nostre amiche accise.

Tasse su tasse, ma il “gioco” non cambia.

Battute a parte ciò che siamo costretti a subire per andare al lavoro è davvero ingiusto e vergognoso.

Ah dimenticavo, nel videogioco che ho citato si iniziava a giocare con quattro vite virtuali.

Vorrei dire ai signori responsabili di tutto questo che quando saliamo in macchina di vite ne abbiamo una sola…ed è una vita reale, l’unica che abbiamo!

Giacomo Moretti
© Riproduzione riservata
17/03/2018 13:06:37

Giacomo Moretti

Nato ad Arezzo – Dopo aver assolto agli obblighi di leva comincia subito a lavorare, dalla raccolta stagionale del tabacco passa ad esperienze lavorative alla Buitoni e all’UnoaErre. Si iscrive “tardivamente” all’età di 21 anni alla Facoltà di Giurisprudenza di Urbino dove conseguirà la laurea in corso. Successivamente conseguirà il Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali. Assolta la pratica forense, nel 2012 si abilita all’esercizio della professione forense superando l’esame di stato presso la Corte d’Appello di Firenze. Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Arezzo esercita la professione forense fino al dicembre 2016. Attualmente si è sospeso volontariamente dall’esercizio della professione di avvocato per accettazione di incarico presso un ente pubblico a seguito della vincita di un concorso. Molto legato al proprio territorio, Consigliere comunale ad Anghiari per due consiliature consecutive. Pur di non lasciare la “sua” Anghiari vive attualmente da pendolare. Attento alla politica ed all’attualità locale e non solo, con il difetto di “dire”, scrivere, sempre quello che pensa. Nel tempo libero, poco, ama camminare e passeggiare per la Valtiberina e fotografarne i paesaggi unici.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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