Opinionisti Alessandro Ruzzi

200 euro per una pagina autografa di Giorgio Vasari?

A me pare bizzarro, anche fosse la lista della spesa....

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Qualcuno avrà visto su una TV locale la scena in cui uno dei proprietari dell'archivio Vasari, da anni in disputa legale col competente ministero, tira fuori dal borsello 200 euro e sottolinea come questo sia il valore attribuito dal ministero ad una qualunque delle oltre 6.000 pagine che costituiscono l'archivio. Esemplificazione grossolana, ma certo efficace. Gli riconoscono 1,5 milioni di euro di indennizzo per la sottrazione (esproprio) dell'archivio. Infatti essendo già bene inalienabile le lettere del Vasari, per cui le stesse divengono patrimonio a disposizione di studiosi nelle forme stabilite dal ministero, una compensazione all'esproprio deve avere luogo. I Festari ne sono legittimamente proprietari, lo ha stabilito anche una sentenza, ma il bene è gravato da vincoli imposti per la tutela dei beni culturali. Direi che sono due punti fermi da cui partire per ragionare su una vicenda assai confusa e molto imbarazzante per il Comune di Arezzo e la Fraternita dei Laici che circa 100 anni fa cedettero questo importantissimo archivio.

Io conosco poco Giorgio Vasari (Arezzo, 30.07.1511–Firenze, 27.06.1574), come pittore ne preferisco altri, dimentico che come architetto gli dobbiamo gli Uffizi in Firenze, il recupero di quella che adesso è la sede della Normale di Pisa, ovviamente il progetto delle nostre logge e dello scomparso (vescovo Fontana, mi ricorda dove è finito?) coro ligneo del duomo cittadino. Ma quale storico contemporaneo del rinascimento italiano Vasari non ha pari: il suo “Vite di eccellentissimi..” è strumento indispensabile nello studio di quel periodo, non c'è trasmissione dedicata al rinascimento italiano che non citi quell'opera. Caso volle che scambiasse missive con tale Michelangelo Buonarroti, tanto per fare un esempio, lettere contenute nell'odierno archivio.

I Festari da anni vogliono monetizzarlo, anche con mosse imbarazzanti come la paventata cessione ad un russo per 150 milioni di euro; poi hanno parlato di 50 e poi 10 milioni. Però quando lo stato italiano porta avanti un tale esproprio per 1,5 milioni vien da ridere: lo stesso stato che paga (e sino al 2022) 4 milioni di affitto annuo per la sede vuota della AgEntrate di Roma, Striscia la notizia.

Insomma credo che l'archivio valga ben più di quella cifra, pur essendo in bolletta comprerei io per 250 euro una pagina a caso o 1/6000 dell' archivio, offrendo un quarto in più della cifra indicata dallo stato e mantenendo le stesse obbligazioni attuali.

Del resto la valorizzazione di un asset fondamentale per la città di Arezzo credo valga per l'intera comunità. Attualmente è chiuso negli armadi al secondo -accesso condizionato- piano di casa Vasari in via XX settembre. Si può certo fare meglio!

Infatti, dove sono le istituzioni aretine in questo frangente? I Festari non mi sono particolarmente simpatici, ma già il granduca ci ha sussato Chimera e Minerva: vogliamo rimanere silenti anche adesso?

Alessandro Ruzzi
© Riproduzione riservata
28/04/2018 18:25:18

Alessandro Ruzzi

Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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