Prostituzione, un problema che richiede una soluzione

Come risolvere il problema della prostituzione? Gli italiani, da quanto riporta un recente sondaggio, sembrano avere le idee chiare:  riaprire le case chiuse per oltre l’85% degli intervistati. Quello delle "belle di notte" è il mestiere più vecchio del mondo: sempre è esistito e sempre esisterà. E’ sufficiente ricordare che, all’entrata in vigore della Legge Merlin, le prostitute erano poco più di 800, mentre oggi sono oltre 60.000. Con molta probabilità, se non vi fossero più prostitute in Italia, i clienti a secco si ingegnerebbero ad escogitare una soluzione come ad esempio il turismo sessuale. Il ripristino delle case chiuse, al contrario, può risolvere molti problemi che con l’arrivo della Legge Merlin ci sono piovuti addosso, come l’incessante espansione della mafia, del degrado delle zone frequentate dalle “lucciole”, delle malattie legate alla prostituzione e di un enorme evasione fiscale. Le famiglie mafiose, con lo sfruttamento della prostituzione, incamerano cifre altissime, il tutto esentasse e alla faccia del contribuente. Com’è possibile che questa cuccagna duri da 60 anni? Un altro vantaggio del ripristino delle case chiuse è il maggiore controllo da parte dello Stato, che ridurrebbe il rischio contagio, molto pericoloso se si considera che una prostituta può infettare decine di clienti al giorno. Forse non l’hanno capita, ma i sostenitori della Legge Merlin non fanno altro che ingrassare la mafia, gli sfruttatori e favorire l’espandersi di malattie letali come l’Aids. Perché dunque non legalizzare la prostituzione, incassando per giunta anche le tasse?