Rubrica Tecnologia

Gli occhiali di Apple per la realtà aumentata arriveranno solo nel 2021

L’analista Gene Munster non parla di specifiche tecniche ma delinea un piano articolato in tre fasi

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È da quando Apple ha iniziato a mostrarsi interessata alla realtà aumentata che osservatori simpatizzanti dell’azienda si domandano quando il gruppo realizzerà un prodotto completamente incentrato su questa tecnologia — che si tratti di un visore o un paio di occhialini. Le indiscrezioni a riguardo del resto si inseguono da mesi ma l’ultima previsione, a cura dell’analista Gene Munster, posticipa la fatidica data di uscita al 2021 dopo che altre analisi avevano ipotizzato il 2020 o addirittura il 2019. Ponderando le informazioni raccolte dalle sue fonti Munster prevede che la strada per arrivare al lancio del gadget si articolerà in tre fasi e che a portare l’azienda al traguardo penseranno gli iPhone. 

La prima fase vedrà Apple impegnata a portare su tutti i futuri iPhone i laser VCSEL, al momento impiegati per il riconoscimento facciale Face IDesclusivamente sui modelli iPhone X. La tecnologia, oltre a fornire un accurato riconoscimento biometrico del volto, si adatta molto bene ad applicazioni di realtà aumentata: le Animoji sono solo un esempio, imitato ma ancora non eguagliato dalla concorrenza, delle sue potenzialità rispetto a quelle delle comuni fotocamere. 

La seconda fase prenderà il via poco dopo, ovvero quando tutti i nuovi iPhone venduti (decine di milioni a trimestre) avranno l’equipaggiamento adatto a garantire esperienze in realtà aumentata che però nell’App Store ancora latiteranno. Per Munster gli sviluppatori si precipiteranno a colmare il vuoto, sviluppando una nuova ondata di software a cominciare da giochi, esperienze educative e app di e-commerce. 

Nel frattempo gli ingegneri Apple procederanno nello sviluppo dei loro occhialini, e per il momento in cui l’App Store sarà abbastanza fornito di app per la realtà aumentata, anche il gadget sarà pronto. Nella terza fase — quella del lancio — la casa di Cupertino si troverà dunque un parco di applicativi già rigoglioso a supportare il lancio del suo prodotto, che non avverrà nel 2020 come precedentemente ipotizzato, ma più probabilmente nel 2021. Nel primo anno di vita il gadget potrebbe arrivare a vendere fino a 10 milioni di unità a prezzi di circa 1300 dollari; se così fosse, i ricavi del gruppo sarebbero di circa 13 miliardi. 

La Stampa
© Riproduzione riservata
04/06/2018 11:50:21


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