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Signor Macron, da lei non accettiamo lezioni di moralità

L’Italia non può essere la sola nazione a sobbarcarsi il fenomeno dell’immigrazione

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Dopo essersi sorbita sbarchi e sbarchi di migranti e aver detto per una volta “no”, l’Italia si è anche presa l’appellativo di “cinica e irresponsabile”. E da chi? Dalla Francia, che pretende di dare lezioni di moralità chissà da qualsivoglia pulpito! Certamente, il neo-ministro dell’Interno, Matteo Salvini, non ci ha pensato due volte a mettere in pratica quanto detto in campagna elettorale, beccandosi i rimproveri anche da quelle parti politiche avversarie che hanno perso le elezioni e che ovviamente debbono tenere il gioco delle parti, ma crediamo che al di là delle questioni etiche vi sia dell’altro, perché è noto che l’affaire migranti per qualcuno si è trasformato in business vero e proprio e quindi la patente dell’accoglienza e dell’integrazione si sposa bene con i reali interessi che vi sono dietro. Sia chiaro: non siamo razzisti, xenofobi o altro. Anzi, li condanniamo con forza. Sulla delicata questione degli immigrati, o richiedenti asilo che dir si voglia, due cose teniamo però a precisare: la prima è una necessaria regolamentazione dei flussi; purtroppo, l’Italia è un Paese nel quale la povertà è aumentata e cresce in continuazione il numero di coloro che non riescono ad arrivare a fine mese e che debbono pure pregare per non ammalarsi, perché altrimenti al mutuo per la casa si somma o si sostituisce quello per le cure. In secondo luogo, la questione migranti non è e non deve essere prettamente italiana: lo diciamo in particolare a quegli Stati che si professano democratici ma che per principio non vogliono “sporcarsi” sotto questo profilo. La decisione presa da Salvini – simpatico o antipatico che risulti – è quella comunque di un ministro legittimato dagli elettori e che della maggioranza degli elettori ha interpretato il sentimento; ovvero, l’Italia non può essere la sola nazione a sobbarcarsi il fenomeno dell’immigrazione. Per una volta che alziamo la voce, si scatena la reazione dell’Europa e del “signor” Emmanuel Macron, che nel giro di poco tempo crede di essere diventato il leader politico dell’Europa. E allora, un deciso altolà da parte italiana diventa salutare, sia per la Francia che per il resto dell’Europa; magari, ci voleva un tipo come Salvini per arrivare a tanto, ma permetteteci per una volta di essere fieri di una persona che ha voluto far capire come il nostro Paese non sia più disposto a prostrarsi. Se siamo italiani e vogliamo rivendicarlo con orgoglio, una mossa legalmente ribelle era persino opportuna. Adesso ci stanno infamando, ma probabilmente ci siamo riguadagnati una fetta di rispetto. Da tanto, probabilmente, attendevamo un atto così forte di autostima. E fa bene pure il premier Conte a non recarsi in Francia se dapprima non arrivano le scuse di Macron per quanto affermato; vuol dire che la prossima volta il giovane e rampante “inquilino” dell’Eliseo imparerà a misurare la lingua. Che Conte tenga duro, allora. In Francia ci sono rimasti male perché avevano temi della massima importanza da trattare assieme all’Italia? Pazienza! Se proprio ci tengono, sanno cosa debbono fare.           

Domenico Gambacci
© Riproduzione riservata
13/06/2018 15:22:46

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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