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Arrivano le vacanze e il prezzo del petrolio sale

Per le famiglie una stangata da 415 euro l’anno

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Il copione è sempre lo stesso: si avvicinano le vacanze e il prezzo del petrolio inizia la sua corsa verso l’alto. Questa volta a muovere le quotazioni è la paura di una guerra commerciale su scala globale che il presidente Usa, Donald Trump, minaccia già da qualche tempo. Sta di fatto che, durante la giornata, il prezzo del greggio (Wti) è volato sopra il livello dei 75 dollari al barile. Il Brent, la qualità di petrolio di riferimento per l’Europa, è salito sopra i 77 dollari. I rialzi avranno ripercussioni dirette per le tasche dei consumatori italiani, attraverso un incremento dei listini di benzina e gasolio, dei prezzi al dettaglio e delle tariffe nel settore turistico. Lo afferma il Codacons, che lancia l’allarme «caro-vacanze» e chiede al Governo di intervenire per ridurre la tassazione sui carburanti. 

«Già da domani (oggi n.d.r.) i prezzi di benzina e gasolio presso i distributori di tutta Italia subiranno sensibili incrementi a causa delle quotazioni del petrolio – spiega il presidente Carlo Rienzi – Le conseguenze per i consumatori, tuttavia, non saranno solo queste: nelle prossime settimane si assisterà ad una crescita progressiva di prezzi e tariffe in tutti i settori, con una stangata per i cittadini che il Codacons stima in +415 euro su base annua a famiglia, tra maggiori costi per i rifornimenti e incremento dei prezzi al dettaglio». 

A diventare più salata sarà anche la vacanza degli italiani. «Il rischio concreto è una impennata delle tariffe nel settore turistico che innescherà il fenomeno del “caro-vacanze”, con prezzi di aerei, traghetti, pacchetti vacanza e viaggi che saliranno vertiginosamente a tutto danno dei consumatori – prosegue Rienzi – Per questo chiediamo al Governo di intervenire tagliando la tassazione vigente sui carburanti, così come avevano promesso Salvini e Di Maio nelle scorse settimane». 

I prezzi  

Qualche strada per difendersi dai rincari non manca. L’Unione nazionale dei consumatori suggerisce di non fermarsi al primo distributore ma di cercare tra le tante tariffe. La differenza tra il distributore più caro e quello più economica, dice l’associazione, arriva anche a 21 centesimi al litro. Significa un risparmio potenziale teorico, per ogni pieno da 50 litri, di 10 euro e 50 centesimi, 252 euro all’anno. 

Come difendersi  

Non tutti sanno che c’è uno strumento molto utile per gli automobilisti: sul portale del Mise, carburanti.mise.gov.it/OssPrezziSearch, si possono monitorare tutti i prezzi alla pompa, città per città e strada per strada. A disposizione degli utenti c’è anche l’app dedicata. I prezzi sono aggiornati quotidianamente dai gestori delle stazioni di servizio. 

La Stampa
© Riproduzione riservata
03/07/2018 22:58:09


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