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Voucher, è crollato il muro di Di Maio: “Sì per il turismo e l’agricoltura”

Contro gli abusi i buoni avranno nome del lavoratore e data di impiego

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Il «muro» dei 5 Stelle contro i voucher è durato un giorno. Di fronte al pressing leghista l’altro giorno il ministro del Lavoro e dello Sviluppo aveva spiegato che nel caso i voucher fossero stati reintrodotti «per sfruttare di nuovo la gente, allora si troverà un argine, anzi un muro in cemento armato del Movimento 5 Stelle». Sono passate 24 ore ed il superministro, intervenendo in Senato, dove ha illustrato le linee guida dei suoi due dicasteri, ha già cambiato idea. «Se i voucher devono servire a un settore come l’agricoltura per sopperire a una richiesta di specifiche competenze, o come il turismo, ben vengano. Sta a voi - ha poi aggiunto rivolgendosi direttamente ai senatori - e lo chiedo prima di tutto alle forze di maggioranza, fare in modo che non ci siano abusi in futuro, scrivere la norma in modo che non si lasci la porta aperta alla possibilità di abusi».  

Non solo. «Con l’abolizione dei voucher - ha proseguito - è venuto meno uno strumento di pagamento del lavoro accessorio, come colf, baby sitter, giardinieri. Lavori del tutto dignitosi ma non inquadrabili in nessun contratto, se non quelli a chiamata. Su queste categorie è doveroso fare un riflessione che partirà dal Parlamento ma che non prevede di lasciare nessuno spazio allo sfruttamento!». 

Quindi Di Maio ha negato contrasti con la Lega. «Qualcuno ha detto che avrei cambiato idea, hanno raccontato di uno scontro tra me e il ministro Centinaio. Io non so come si possa litigare con una persona cordiale e disponibile come Centinaio. Ci siamo sempre detti - ha precisato Di Maio - come è scritto nel contratto di governo, che se i voucher devono servire a un settore come l’agricoltura per sopperire a una richiesta di specifiche competenze, o come il turismo, ben vengano».  

Compromesso nel governo

«Nessuna rottura tra 5 Stelle e Lega», ha confermato a sua volta da Bruxelles il ministro delle Politiche agricole. «Io non volevo reintrodurre i voucher come erano prima e in questo da parte dell’M5S c’è stata apertura», ha spiegato Centinaio. La modifica dello strumento, per renderlo più efficiente rispetto al precedente, è «di introdurre il nome del beneficiario e la data», in maniera tale da renderli totalmente tracciabili ed evitare ogni forma di abuso. Mentre Di Maio assicura che non avallerà «nessuna forma giuridica di introduzione dei voucher che lasci aperte delle strade che portano poi allo sfruttamento dei nostri giovani e meno giovani», fuori dal Palazzo, mentre Confesercenti e Coldiretti applaudono, la Cgil conferma il suo no e parla di «decisione vergognosa». 

Più tasse sulle slot

L’intesa raggiunta nella maggioranza prevede di introdurre modifiche al decreto dignità solamente alla Camera per poi blindarlo al Senato ed evitare sorprese. Il testo del provvedimento entro oggi sarà in Gazzetta. Tra le novità dell’ultima ora le coperture alla norma che vieta la pubblicità di giochi e scommesse: i 240 milioni di euro che servono verranno reperiti aumentando da maggio 2019 le tasse su slot e videolottery. 

Via alla gara 5G

Durante il suo intervento in Senato il ministro del Lavoro e dello Sviluppo ha toccato tanti altri temi, dall’Alitalia all’Ilva, dalla tutela del made Italy dalle contraffazioni alla lotta contro le delocalizzazioni, dagli appalti (da cui verranno escluse le false cooperative) alla questione pensioni. Di Maio pensa di modificare il codice degli appalti per accelerare i pagamenti alle imprese che vantano 30 miliardi di arretrati dallo Stato, potenziando la compensazione tra crediti e debiti. Quindi ha annunciato il via libera al bando per l’asta delle frequenze 5G, che non solo consentirà all’Italia di essere all’avanguardia nei servizi Internet di nuova generazione, ma assicurerà allo Stato introiti per almeno 2,5 miliardi. Nel campo della previdenza è invece «urgente creare nuovi canali di uscita più equi ed agevoli, con una congrua contribuzione del lavoro»: basteranno 41 anni di contributi e si studia sempre anche l’uscita con quota 100, ha spiegato il ministro. Che oggi alla Camera fa il bis.  

La Stampa
© Riproduzione riservata
12/07/2018 10:05:11


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