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Il Dott. Sergio Bracarda lascia il centro oncologico di Arezzo

"Ora torno nella mia Umbria, nella Città di Terni"

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Saluto alla Città di Arezzo,

   cari Cittadini di Arezzo, ho passato nove splendidi anni nella vostra Città e, unitamente all’Azienda Sanitaria, al CALCIT e tante altre Associazioni e molti di Voi, credo di aver dato un significativo contributo alla qualità dell’assistenza oncologica offerta dal San Donato e dalle sue “propaggini” nelle Vallate, i Nuclei Oncologici.

   Ora torno nella mia Umbria, nella Città di Terni, per proseguire un mio ideale percorso culturale legato alla mia visione della complessità evolutiva del mondo Oncologico, ma porterò per sempre con me il ricordo di una Città stretta al Suo Ospedale ed ai suoi Operatori, come dimenticarvi?

   Lascio un’assistenza di qualità e un Team Infermieristico e Medico di prima qualità, che mi ha salutato con stima e affetto, in grado di proseguire quella qualità che ci ha fatto conoscere nel mondo intero per il nostro stile umanitario e i nostri contenuti professionali, secondi a nessuno, e lascio un’ attività di formazione sulla prevenzione oncologica e cardiovascolare con i ragazzi delle scuole superiori, il Progetto GIONA a cui tengo tantissimo e che VOGLIO continui senza soluzione di continuità: è il futuro della Città di Arezzo!  

 Grazie, vi avrò sempre nel mio cuore. 

          Sergio Bracarda

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Giancarlo Sassoli:

 Il calcit ha il suo riferimento nella lotta contro i tumori e di conseguenza  siamo più  a contatto con il direttore dell'oncologia che è anche il nostro consulente scientifico. Dopo circa 10 anni che il dr.bracarda ha passato ad arezzo e con il quale il calcit ha sempre collaborato per l'esclusivo interesse dei pazienti oncologici la sua partenza

Enrico Desideri

Ci dispiace che Bracarda lasci Arezzo, ma  ogni professionista è libero di scegliere il suo percorso. L’oncologia aretina ha fatto in questi anni grossi passi avanti, sono state sviluppate nuove tecnologie sia per i farmaci che per i dispositivi. L’esito di questa sfida  è infatti l’attrazione extraregionale assolutamente rilevante che ha oggi il nostro ospedale per le malattie oncologiche. L’intento è quello di voler mantenere alto l’impegno con i cittadini e continuare a crescere iniziando dalla biologia molecolare e dalla "targeted therapy", ovvero  terapia mirata non al tumore ma all’aterazione genetica che lo ha procurato.”

Redazione
© Riproduzione riservata
20/07/2018 16:13:37


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