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Turchia, la lira crolla. “Colpa dei social”

Ankara: assicureremo tutta la liquidità necessaria

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La Turchia indaga sugli «attacchi alla sicurezza economica» del Paese, mentre il presidente Recep Tayyip Erdogan assicura che l’economia di Ankara è forte e continua ad attaccare gli Usa: «Da un lato siete con noi nella Nato e agite come un partner strategico, ma dall’altro cercate di pugnalare alle spalle un vostro partner strategico», ha tuonato il presidente. Oggi ad Ankara c’è il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, ma il Cremlino assicura che Erdogan «non ha chiesto aiuto a Putin» nella telefonata di venerdì tra i due leader, nel bel mezzo della crisi della lira. 

Erdogan ha assicurato che «i fondamentali dell’economia turca sono forti», e che si tratta di una «economia resiliente. Ci troviamo di fronte a un incidente unico. Contro questi attacchi, il ministero del Tesoro sta analizzando tutte le misure necessarie. Dobbiamo andare avanti, ci saranno altri piani da attuare in futuro», ha annunciato il presidente, e ha assicurato: «Affronteremo il crollo della moneta». Il presidente ha infine avvertito: «Non dovremo mai scendere a compromessi e mai abbandonare i nostri ideali di libero mercato». 

La Procura di Istanbul intanto ha aperto un’indagine sulle azioni che mettono a repentaglio «la sicurezza economica», mentre l’authority turca delle finanze sta indagando sulle «fake news» tese a creare panico e aumentare l’incertezza. «Il diritto penale e il diritto bancario ci consentono di perseguire coloro che pongono in essere azioni che minacciano la sicurezza economica del Paese, attraverso la manipolazione della realtà diffusa via media e social media: azioni che fanno parte di un più ampio attacco che la Turchia sta subendo, un attacco che, dopo il golpe del 2016, torna a mettere a repentaglio la pace sociale e la sicurezza economica del nostro Paese», si legge in comunicato della procura di Istanbul.  

Nel mirino sono finiti «346 account di social network che hanno condiviso messaggi per provocare l’aumento del dollaro». Separato procedimento è quello che è stato aperto dall’Authority turca per i reati finanziari (Masak) contro le fake news diffuse negli ultimi giorni e mirate a una manipolazione e una mistificazione della situazione economica. «Masak ha aperto un fascicolo di indagine a carico di persone fisiche e non che diffondono notizie false, come ad esempio la notizia circolata nei giorni scorsi e priva di qualsiasi fondamento, dell’intervento statale per convertire conti bancari in valuta straniera in lira turca per far crescere la valutazione della lira». 

La Stampa
© Riproduzione riservata
13/08/2018 16:50:25


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