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Si fidanza con una rifugiata iraniana, ministro xenofobo norvegese si dimette fra le polemiche

Lei, ex Miss Iran, ha 28 anni, lui 58

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Sesso, bugie e spionaggio. È una storia degna di Jo Nesbo quella che vede protagonista il ministro norvegese della Pesca, la sua fidanzata iraniana e i servizi segreti di Oslo. Tutto è cominciato, come spesso accade, con l’incontro tra un uomo e una donna. Lui è Per Sandberg, 58enne vice presidente del partito anti-immigrazione al governo ad Oslo con i conservatori e i liberali. Un passato caratterizzato da tanti episodi di xenofobia, un’aggressione contro un immigrato e la feroce convinzione che i profughi non sono in benvenuti in Norvegia. Lei è Bahareh Letnes, 28enne rifugiata iraniana, vive ad Oslo da quando aveva 17 anni. Occhi nerissimi, lunghi capelli lucenti, ex miss Iran, ha rappresentato il suo paese in diversi concorsi di bellezza. Per tre volte le autorità norvegesi le hanno rifiutato lo status di rifugiata. Alla fine ha ottenuto un permesso di soggiorno con la motivazione che nel suo paese rischia di essere costretta a un matrimonio combinato. E così arriva il giorno in cui Per, nel frattempo diventato ministro della Pesca nell’esecutivo di Erna Solberg, e Bahareh si incontrano e si innamorano. Lui mette da parte le sue convinzioni xenofobe, lei si getta in una storia con un uomo di trent’anni più grande, con figli e un matrimonio alle spalle. Qualche settimana fa partono in vacanza per l’Iran e Sandberg documenta il viaggio su i suoi profili social. E qui la trama del noir scandinavo si complica. Tornato in patria il ministro viene travolto dalle polemiche perché non ha avvertito le autorità prima di partire e ha portato con sé il cellulare di servizio mettendo a rischio la sicurezza della Norvegia. Oslo considera infatti l’Iran, assieme alla Cina e alla Russia, un paese «ad alto rischio», per la sua «vasta rete di sorveglianza elettronica». Non solo, pare che Sandberg avesse già commesso lo stesso errore a maggio, quando era partito per una vacanza in Cina. Le scuse non sono bastate e oggi è stato costretto alla dimissioni. I servizi di sicurezza gli hanno subito sequestrato il telefono e la premier ha nominato al suo posto un membro del suo partito, Tom Nesvik. Intanto l’opposizione continua ad attaccare l’ex ministro e non solo per motivi legati alla sicurezza nazionale. Come ha fatto la sua fidanzata a tornare e ripartire dall’Iran essendo una rifugiata in fuga? Forse è anche per rispondere a questo quesito che i servizi segreti norvegesi hanno aperto un’inchiesta sulla bella Bahareh. Si sospetta che abbia dei legami con il regime iraniano. Legami che lei naturalmente nega. 

La Stampa
© Riproduzione riservata
14/08/2018 06:35:30


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