Opinionisti Punti di Vista

Il cemento armato si sbriciola come l'Italia

Le strutture sono ammalate di “carbonatazione”

Print Friendly and PDF

Cemento armato sotto processo di punto in bianco. Il crollo del ponte Morandi a Genova sembra aver aperto un discorso completamente nuovo su un qualcosa che era stato finora considerato la panacea di tutti i mali. Anzi, cemento armato era sinonimo di sicurezza. Ora, invece, si scopre che dopo 50 anni di vita il cemento armato comincia a evidenziare i propri limiti, o che intorno al mezzo secolo è stimabile la sua vita media: la malattia si chiama “carbonatazione”, ovvero crepe che si formano, si allargano e diventano sempre più profonde fino a lasciar penetrare l’acqua, che raggiunge i tiranti o l’armatura e corrode l’acciaio. La corrosione provoca un allargamento delle crepe, aumentando il rischio di crollo del cemento. Immaginiamo che per le dighe valga lo stesso discorso, specie per quei bacini così “artificiali” da essere stati costruiti per larga parte con il cemento armato. Dopo la tragedia di Genova, la paura è salita e qualcuno ha pure affermato che per recarsi al mare sarebbe persino propenso a rifare la vecchia Marecchiese, pur di evitare una E45 verso la quale in molti sono ora diffidenti. La nomea che questa strada si è fatta ha conosciuto un’ultima “perla” proprio ieri al Tg Tre Notte; il giornalista Davide Giacalone, nel parlare dei casi più delicati della nostra Italia, ha citato proprio la E45, dicendo. “Sembra di essere tornati nell’immediato dopo guerra”. Ma anche le case più recenti sono state costruite in cemento armato: anzi, sono l’80% del totale e necessiterebbero di adeguamento sismico, ma a quanto pare costerebbe meno abbatterle e ricostruirle piuttosto che intervenirvi. Quali le preoccupazioni in Valtiberina? I ponti della E45, anche se alcuni sono stati ricostruiti e altri si stanno rifacendo ora; mettiamoci poi il ponte sul Tevere a Sansepolcro (l’unico esistente da decenni) e quello sul fiume Presale nella omonima località del Comune di Sestino e poi la diga di Montedoglio, che non ha retto all’ultimo esame del collaudo a piena portata; per fortuna che la parte in terra è superiore a quella del cemento. Che fare, allora, visto che gli anni passano anche per ponti e dighe e che di soldi se ne trovano sempre meno?      

Domenico Gambacci
© Riproduzione riservata
21/08/2018 10:52:03

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Punti di Vista

La valle dei comitati >>>

Finalmente maggiorenni: 18 anni vissuti alla grande >>>

Il Borgo è morto...non è vero!!! >>>

Sansepolcro é alla ricerca della sua storia e delle sue tradizioni >>>

Le grandi occasione perse da Sansepolcro >>>

Qualcuno a Sansepolcro non ha capito il significato della parola "cultura" >>>

Si chiude un 2023 positivo e si parte con un 2024 carico di speranza >>>

La magia del Natale e il regalo per il prossimo anno: il Museo di Arti e Mestieri a Sansepolcro >>>

Il secondo Ponte sul Tevere a Sansepolcro: o meglio, il ponte “secondo me” >>>

I gemellaggi: strumento di integrazione a piu’ livelli oppure meri viaggi di cortesia? >>>