Opinionisti Francesco Del Teglia

Polittico della Misericordia e altre storie

Stavolta il gioco forse valeva la candela

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Questo trasferimento – temporaneo, cinque mesi – del Polittico della Misericordia dal Museo Civico di Sansepolcro all’Ermitage di San Pietroburgo pare non si farà. Quando chi aveva progettato il tutto era sicuro di aver fatto bingo, è arrivato il “niet” – dato che doveva andare in Russia – del Ministero competente. Troppo rischioso, così si dice, spostare 23 tavole dell’opera tutte in una volta per un capolavoro che negli ultimi due anni è già stato spesso in viaggio qua e là, anche se allora solo con la sua pala centrale. Giusto? Sbagliato? Personalmente, e l’ho già scritto una volta, non sono molto favorevole agli spostamenti delle opere d’arte, soprattutto quelle di grandissimo valore e datate. Preferisco si debbano muovere i visitatori per ammirarle nei luoghi che le custodiscono. Sulla bilancia però occorre sempre mettere l’eventuale tornaconto che se ne può ricavare, anche se tutto ciò può apparire “volgare” in quanto la stessa opera d’arte si riduce a merce di scambio. Stavolta il gioco forse valeva la candela, almeno per come ce l’hanno prospettata. Molto più che nei passati spostamenti a Forlì e Milano. Al di là dell’arrivo al Borgo di un’opera attribuita a Leonardo, al di là dell’enorme prestigio dell’Ermitage su scala mondiale, al di là del fatto che il Polittico sarebbe andato ad arricchire come gemma più preziosa una mostra interamente dedicata a Piero oltrecortina, ballava una cifra notevole. Pare che al Borgo sarebbero arrivati 250.000 euro. Che per le asfittiche casse delle amministrazioni comunali, la nostra e chiunque altra di contorni medio-piccoli, di questi tempi sono autentica manna. E che, per diretta ammissione dell’assessore Marconcini, sarebbero state utilizzate interamente per rendere più spazioso e più dotato lo stesso Museo Civico. Qui si ferma la considerazione sugli aspetti “tecnici” del mancato trasferimento. E passo a quella politica. Mauro Cornioli e la sua maggioranza, lo han sempre ripetuto come un mantra dai tempi della campagna elettorale, sono una coalizione civica, nel senso che convivono diverse anime non riconducibili ad una precisa forza politica. Probabilmente, al tempo, questa è stata la loro forza che li ha fatti trionfare alle elezioni. Amministrare però significa farci i conti intelligentemente con la politica, soprattutto quando ti devi confrontare con altri enti più grandi e autorevoli di te. Che sono quelli cui spetta spesso l’ultima parola e che sono marcati invece politicamente e partiticamente. E allora i casi sono due: o sei talmente bravo ed abile, da civico, a riuscire a far da solo o almeno a portare gli altri sulle tue posizioni di partenza, oppure devi cercare di mediare, di coinvolgere, di interagire. Per arrivare all’obiettivo che ti sta a cuore. Parlando chiaro: un comune come Sansepolcro deve fare i conti con una Regione Toscana dove ancora governa il Pd, e ogni tanto fare i conti con un Governo Nazionale dove ci sono al timone Lega e 5 Stelle. Tutte forze, sarà un caso, che a Palazzo delle Laudi stanno all’opposizione dei “civici”. Catia Giorni, consigliere del M5S in Comune, ha detto “non siamo stati coinvolti, han voluto fare tutto da soli per mesi, illustrandoci la cosa solo all’ultimo che poi si è rivelata inattuabile”. E ha detto una cosa ovvia, ma giusta. Se sei piccolo e soprattutto sei civico, una buca sulla strada la puoi mettere a posto da te senza problemi. Ma quando si alza il tiro e in ballo ci sono questioni più grosse, il buon senso dovrebbe consigliare di attuare strategie più lungimiranti e concilianti con quelli che ti stanno intorno, anche all’opposizione. Che, loro, sono espressione di un partito definito. Perché le elezioni in ambito locale le han perse ma son quelli che ai piani più alti magari, se coinvolti, possono pure spendere una parola positiva che pesa.

Francesco Del Teglia
© Riproduzione riservata
01/10/2018 09:21:55

Francesco Del Teglia

Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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