Sansepolcro, buon esito per la giornata della prevenzione sismica
Sono arrivate 13 richieste di sopralluogo e c'è ancora tutto ottobre davanti
In linea con lo slogan a doppio senso coniato per l’occasione – ovvero “Diamoci una scossa” – l’obiettivo della sensibilizzazione della popolazione, nella giornata della prevenzione sismica, ha avuto successo nel gazebo allestito domenica scorsa a Sansepolcro nella centralissima via Matteotti. Sono state 13 le richieste di sopralluogo tecnico informativo a domicilio raccolte dai professionisti presenti: solo Arezzo, che però ha un bacino senza dubbio maggiore, ha fatto registrare un numero appena superiore (14) e dietro ci sono le altre vallate: il Casentino con 12, la Valdichiana con 6 e il Valdarno con 5. “A parte il fatto che in attesa del mese di novembre, che sarà quello della prevenzione, si potranno raccogliere altre domande e altri dati, andando sull’apposito sito internet – ha affermato l’ingegnere biturgense Giuliano Allegrini (nella foto), consigliere dello specifico ordine professionale ad Arezzo - l’importante era che la popolazione acquisisse un minimo di conoscenza in materia e sotto questo profilo il movimento non è mancato. Tante le risposte che abbiamo fornito, anche a livello di costi economici da sostenere, a chi ci ha consultato al gazebo e presto vi sarà anche un incontro con gli amministratori di condominio, non dimenticando la possibilità di usufruire del “sisma bonus”. In novembre, ci recheremo all’interno di abitazioni, uffici e capannoni industriali”. La situazione di Sansepolcro e di Monterchi è particolare rispetto a quella del resto della provincia. Perché? “I due Comuni rivestono un ruolo strategico, essendo stati dichiarati “zona sismica” già dal 1962, mentre tutti gli altri dell’Aretino sono stati riconosciuti come tali venti anni più tardi, nel 1982”. A Sansepolcro, quindi, convivono palazzi di epoca rinascimentale con quelli di ultima generazione. In che modo conciliare queste due prerogative? “Negli edifici storici interveniamo con vari sistemi, ma in sintonia con i dettami architettonici dell’immobile, però esiste la possibilità di eseguire anche piccoli interventi che possano eliminare la vulnerabilità sismica, come accade nelle chiese, semprechè non vi siano nuove tipologie in grado di superare quelle attuali. Ebbene, anche relativamente ai privati, vogliamo far capire loro che a volte con una spesa contenuta siamo in grado risolvere il problema. E allora, che approfittino dell’occasione”.
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