Si è arreso dopo 7 ore l'uomo barricato in un ufficio postale nel Reggiano
L’uomo deve scontare 19 anni di carcere nell'ambito del maxi-processo di `Ndrangheta Aemilia
Al termine di quasi otto, lunghissime ore di trattative coi carabinieri Francesco Amato si è arreso e ha liberato quattro ostaggi che teneva sotto la minaccia di un coltello da cucina. La prima a essere lasciata andare, intorno a mezzogiorno, era stata Annalisa Caluzzi: era svenuta per lo stress e il suo sequestratore, condannato pochi giorni fa a 19 anni di carcere per associazione mafiosa nel quadro della maxi-inchiesta contro la ‘ndrangheta “Aemilia”, l’ha fatta uscire dall’ufficio postale di Pieve Modolena, frazione a nord di Reggio Emilia. Ci era entrato verso le 9 di mattina brandendo un coltello dalla lama lunga 25 centimetri: dopo essersi qualificato per “quello condannato a nove anni in Aemilia”, come ha gridato ai presenti, ha ordinato ai clienti di andarsene trattenendo i cinque impiegati: la direttrice dell’ufficio Manuela Montanari, Massimo Maini, Annamaria Melito e Annalisa Caluzzi.
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