Usa, il ministro della Giustizia Sessions si dimette su richiesta di Trump. Incombe il Russiagate
La conferma in un tweet di Trump: al suo posto andrà Matthew G. Whitaker
«Ringraziamo il procuratore generale Jeff Sessions per il suo servizio e gli auguriamo il meglio». Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha liquidato così il ministro della Giustizia Jeff Sessions, con cui da tempo era in rotta di collisione, annunciando che al suo posto andrà Matthew G. Whitaker, attuale capo dello staff dello stesso Sessions. «Servirà beme il nostro Paese», ha scritto Trump su Twitter. Whitaker sarà il procuratore generale degli Stati Uniti facente funzione, «il sostituto permanente» di Sessions «sarà nominato più in là», ha precisato il presidente su Twitter.
Le implicazioni del Russiagate
Il presidente Donald Trump non ha riservato al suo ministro di Giustizia, Jeff Sessions, la cortesia di chiamarlo personalmente per licenziarlo. Secondo quanto riporta la Cnn, è stato il suo capo di gabinetto, John Kelly a telefonare a Sessions per chiedere le sue dimissioni. Sebbene i repubblicani abbiamo mantenuto il controllo del Senato alle elezioni di metà mandato, la conferma del successore di Sessions non si può dare per scontata perché in ballo c’è il futuro dell’indagine sul Russiagate guidata dallo speciale procuratore Robert Mueller.
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