Ok dalla Regione sul nuovo metanodotto Sansepolcro – Rimini
Preoccupazione tra la popolazione dell’Alta Valmarecchia
Il metanodotto che collega Rimini a Sansepolcro sta per andare in pensione. La Regione Toscana, infatti, attraverso una propria delibera di giunta ha rilasciato pronuncia positiva di compatibilità ambientale e a breve è atteso l’atto analogo anche dall’altra Regione coinvolta; l’Emilia Romagna appunto. In tal modo il Ministero dello Sviluppo Economico potrà riattivare la procedura di Autorizzazione Unica Nazionale, quella decisiva per il via libera dell’opera. Sostanzialmente verranno sostituiti 68,6 chilometri dei 74,5 complessivi. Nel suo percorso la nuova linea interesserà le province di Rimini e Arezzo estendendosi fra i territori comunali di Rimini, Santarcangelo di Romagna, Verucchio, San Leo, Novafeltria, Talamello, Maiolo, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, Casteldelci, in provincia di Rimini e Badia Tedalda, Pieve Santo Stefano e Sansepolcro, in provincia di Arezzo. La condotta percorrerà, dove possibile, lo stesso corridoio individuato da quella esistente, salvo alcune varianti ed ottimizzazioni di tracciato. “Tale sostituzione – si legge nell’avviso – è motivata principalmente dalla necessità di garantire il mantenimento nel tempo della qualità del servizio e della sicurezza anche in considerazione della complessità geologica delle aree attraversate”. Come spesso accade, però, si accendono anche delle polemiche molte delle quali viaggiano nei vari social network. Già nel recente passato associazioni di categoria del mondo degli agricoltori avevano espresso qualche preoccupazione soprattutto nel versante romagnolo. Qualche malessere, recentemente, era stato espresso anche da alcuni cittadini di Badia Tedalda – quindi i chilometri che coincidono con l’attraversamento della dorsale appenninica – poiché non vorrebbero la tubazione accanto alla propria abitazione. “Snam Rete e Gas”, che ha formulato il progetto ma come si legge anche nell’avviso, ricorda che “L’opera contribuirà in modo sostanziale ad accrescere la flessibilità nell’esercizio del sistema di trasporto di gas naturale tra le direttive Est – Ovest e viceversa. Inoltre l’impiego delle moderne tecniche realizzative permetterà di superare aree geologicamente complesse e soggette a fenomeni di instabilità contribuendo così, con maggior efficienza, alla salvaguardia della sicurezza del trasporto”. Preoccupazione, un po’, c’è anche nell’attraversamento con la tubazione del fiume Marecchia: certo, sarà un lavoro lungo ma allo stesso tempo importante che potrà creare pure problematiche – temporanee - alla popolazione per il continuo passaggio di mezzi pesanti. Allo stesso tempo, però, è un’opera attesa e che ha bisogno anche di una nuova posa delle tubazioni vedendo anche quello che è successo a metà novembre del 2015 nella zona di Ponte Presale, a Sestino. La richiesta, però, sarebbe un’assemblea tra la cittadinanza e l’amministrazione comunale per mettere in luce tutta la questione.
Francesco Crociani
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