Tim, il cda sfiducia l’ad Amos Genish
In una riunione straordinaria i consiglieri affidano provvisoriamente le deleghe al presidente Conti
In una riunione straordinaria convocata di primo mattino il consiglio di amministrazione di Tim ha sfiduciato l’amministratore delegato Amos Genish. A richiederne la convocazione sono stati i consiglieri eletti con la lista Elliott che hanno votato contro il manager israeliano. Dieci, su quindici totali, i voti che lo hanno detronizzato «con effetto immediato», si legge in una nota del gruppo. Il board inoltre ha dato mandato al presidente Fulvio Conti «di finalizzare ulteriori adempimenti in relazione al rapporto di lavoro in essere con lo stesso» manager. Proprio Conti ha assunto «provvisoriamente» le deleghe dell’amministratore delegato. Il presidente del comitato nomine e remunerazione, Alfredo Altavilla, ha invece convocato il suo stesso organismo per mettere in moto la macchina che porterà il cda, in una riunione già convocata per domenica, a nominare il nuovo amministratore delegato. Amos Genish, manager israeliano con una lunga esperienza in Brasile, termina così la sua esperienza in Tim, durata quattordici mesi. A far traboccare il vaso sono state le parole con cui ieri il manager ha ribadito di non voler cedere il controllo della rete, mettendosi così in contrapposizione con il progetto del governo, che punta invece a creare un’unica società di rete non verticalmente integrata, che cioè non abbia contemporaneamente la gestione della rete e la fornitura dei servizi alla clientela. Esattamente il progetto che il fondo Elliott aveva in mente quando ha investito in Tim. Il benservito a Genish è l’ultimo atto di mesi di tensioni culminate con la maxi svalutazione degli attivi per 2 miliardi che ha condotto la società a chiudere i nove mesi con un rosso da 800 milioni.
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