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La Fortezza... debole

Perchè non viene utilizzata l'ellisse della fortezza medicea di Arezzo?

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Durante il Consiglio Comunale, abbiamo esposto al sindaco un’interrogazione per conoscere le ragioni per cui l’ellisse della fortezza medicea, destinata a eventi e spettacoli tanto da essere stata dotata di apposito palco, non sia stata mai utilizzata a tale scopo. Purtroppo la risposta dettagliata anche da un punto di vista tecnico ha confermato le nostre perplessità.

È bene che si sappiano alcuni dettagli: i lavori di restauro della Fortezza sono costati, a oggi, circa dieci milioni di euro, dei quali circa 3 milioni a carico delle casse comunali, circa 2 milioni da privati e il resto derivanti dal co-finanziamento del Piuss che la precedente amministrazione aveva ottenuto. Si sappia anche che il beneficio del co-finanziamento del Piuss prevede il rispetto nel tempo della destinazione d’uso attribuita al bene sul quale si interviene. La Fortezza ha, come sua destinazione vincolata, quella di polo ricreativo dedicato a enogastronomia, esposizioni ed eventi e spettacoli.

L’attuale amministrazione ha ben sfruttato, fino a oggi, la destinazione espositiva: basti pensare alle mostre di Theimer, Riva e a quella tuttora in corso di Aceves che tanto successo hanno avuto grazie anche all’unione dell’arte col bene storico. Molti hanno posto l’accento sull’assenza di altre iniziative in grado di “sfruttare” il palco e la relativa platea al centro della Fortezza: e siamo al nocciolo della questione.

L’ellisse che sovrasta il serbatoio è stata collaudata, soltanto provvisoriamente, 20 mesi, per una portata di soli 300 kg al metro quadro. Questo non irrilevante particolare ne inibisce l'utilizzo per manifestazioni, ad esempio un concerto, per ragioni di stabilità e di sicurezza del solaio che, da una recente ispezione, già manifesta preoccupanti segni di degrado.

È di tutta evidenza, quindi, la carenza in fase di progettazione del restauro della Fortezza, che l’ha resa una scatola, bella fin che si vuole, ma vuota. La sensazione è che quel palco e quella platea non si utilizzeranno mai, data la complessità delle soluzioni praticabili. O forse impraticabili.

Ci pare doveroso, dunque, che gli aretini sappiano come stanno le cose e che, se vorranno assistere a un evento, a uno spettacolo o a un concerto, dovranno dirottare il loro interesse verso altri palchi; non certo quello della Fortezza restaurata, evidentemente, alla bell’e meglio.

Redazione
© Riproduzione riservata
13/11/2018 16:03:30


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