Strage del Bardo, Costa Crociere non risarcirà i familiari
Nell'attentato del 2015 vennero uccise 24 persone
Era il 18 marzo 2015, quando un commando di fondamentalisti di matrice islamica, armati di kalashnikov, attaccò il Museo del Bardo di Tunisi. Nell’attentato vennero uccise 24 persone, tra cui Antonella Sesino, impiegata del Comune, il torinese Orazio Conte, informatico cinquantenne, e altri due italiani. Per la morte della donna, però, non ci sarà nessun risarcimento. Lo ha deciso la terza sezione del Tribunale civile. Secondo il giudice Simonetta Rossi, infatti, Costa Crociere non ha responsabilità e non deve liquidare i danni, che erano stati quantificati in circa un milione e mezzo di euro tra tutti i familiari. L’iniziativa legale era stata attivata dai parenti di Sesino contro Costa Crociere, citata in giudizio per avere organizzato l’escursione a Tunisi nonostante i rischi e per non avere fornito ai partecipanti le informazioni necessarie. Gli avvocati dello studio legale Ambrosio & Commodo avevano sottolineato, nei ricorsi, che esistevano in proposito informative della Farnesina e che, in rete, circolavano dei video in cui si annunciavano attentati. Numerosi filmati e scritti.
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