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Federconsumatori e banche: critiche al nuovo testo dell'art. 38 della Legge di bilancio

Il 28 novembre assemblea alla Borsa Merci di Arezzo

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E’ stato reso noto il nuovo testo dell’art. 38 della Legge di Bilancio “Fondo di ristoro dei risparmiatori”. Nonostante le rinnovate promesse ribadite durante l’incontro dell'8 novembre al MEF, il nuovo testo non contiene quasi nulla di ciò che era stato promesso. Le modifiche apportate a seguito delle proteste dei risparmiatori, sono insufficienti e deludenti e in alcuni casi addirittura peggiorative del testo originario.

Continua ed essere ignorato il ristoro promesso del restante 20% per gli obbligazionisti subordinati. Federconsumatori ha sempre sostenuto la giustezza del rimborso anche per i piccoli azionisti ma un risparmiatore che presta denaro alla banca sottoscrivendo prestiti obbligazionari, deve essere rimborsato di tutto ciò che gli è stato sottratto con operazioni spregiudicate e truffaldine. Chiediamo quindi che vengano rispettate tutte le promesse fatte in campagna elettorale, soprattutto quando, a fronte delle proteste dei risparmiatori delusi, vengono ripetute in diretta nel corso di trasmissioni televisive di questi giorni. E quindi confermate anche nell’incontro al MEF dai Sottosegretari Bitonci e Villarosa.

Sono stati inseriti i rimborsi per gli obbligazionisti che avevano le cosiddette “convertibili”, ragione per cui sono diventati azionisti a loro insaputa. Ma quello che viene previsto nel nuovo testo non serve a nulla ed è solo fumo negli occhi. Questi risparmiatori, diventati azionisti a seguito di acquisto di obbligazioni, non avranno alcun diverso percorso rispetto agli altri. Saranno costretti a seguire le stesse identiche procedure descritte nel precedente testo: dovranno cioè ricorrere alla procedura arbitrale e, con lodo favorevole, potranno essere rimborsati per un massimo del 30% di quanto deciso dal giudice arbitro. Serviva invece un provvedimento che li equiparasse agli obbligazionisti subordinati in modo da semplificare, come per i primi, la procedura del rimborso.

Viene confermato nel 30% e non un euro di più, il rimborso per gli azionisti. Ma il 30% sarà calcolato sulla cifra decisa dall’Arbitro ACF che, in molti casi, potrà essere molto inferiore alla cifra investita. E’ vero che la norma stabilisce che se ci saranno residui del fondo, saranno destinati ad aumentare la percentuale di ristoro agli azionisti, ma è pur vero che questa previsione è alquanto aleatoria e di difficile attuazione visto il rilevantissimo numero di azionisti interessasti al ristoro. Quindi tutti gli azionisti dovranno ricorrere a una procedura arbitrale e coloro che hanno già ottenuto una qualche forma di ristoro perché hanno accettato proposte provenienti da Offerte Pubbliche Transattive (Banche Venete) dovranno fare una dichiarazione con atto notorio di quanto da loro percepito perché tutto ciò sarà detratto dal rimborso del 30%. Lo stesso dovranno fare tutti gli azionisti per quanto riguarda gli interessi percepiti o le cedole incassate. Tutto ciò appesantisce ad aggrava l’onere di procedura a carico del risparmiatore.

E’ confermata la data del 30 giugno quale termine ultimo per la presentazione delle domande di arbitrato ACF o di ricorso al giudice. Questo vuol dire che una volta approvata la Finanziaria, visti i tempi occorrenti per l’approvazione dei decreti attuativi e/o per l’emanazione dei regolamenti, ma soprattutto i tempi che serviranno ai risparmiatori (la norma prevede 90 giorni) per ottenere dalle banche la documentazione necessaria a compilare correttamente i ricorso, che il tempo a disposizione dei risparmiatori per effettuare l’iter della procedura arbitrale è ristrettissimo. Servirebbe invece che da subito il legislatore indicasse una data di scadenza delle domande ben più lontana (l’ottimale sarebbe entro tutto il 2019) in modo da non mettere in affanno i risparmiatori nell’esercizio delle loro tutele.

Nel nuovo testo dell’articolo 38 è stato eliminato il vergognoso capitolo con il quale si impediva al risparmiatore di poter adire in giudizio contro le Banche o altri soggetti ritenuti co-responsabili del crack. Veniva infatti stabilito che chi avesse accettato il rimborso con Lodo arbitrale ACF, doveva considerare quel rimborso esaustivo di ogni altra pretesa. L’aver tolto questo cappio dal collo dei risparmiatori è sicuramente positivo.

A fronte di quanto stabilito dal nuovo testo FederconsumatorI Arezzo, nonostante l’unica novità positiva che ha ripristinato il diritto di adire in giudizio per ciò che residuerà, conferma il suo giudizio negativo. Il rimborso del 30% di quanto deciso dall’arbitro è una miseria e non reca giustizia a quel risparmiatore, diventato piccolo azionista suo malgrado, per la politica aggressiva della Banca che imponeva l’acquisto di azioni per poter ottenere prestiti o mutui. A maggior ragione il 30% è una miseria, se il legislatore pretende per il rimborso un lodo arbitrale con il quale venga riconosciuta una operatività della Banca al di fuori dalle norme stabilite dal TUB. Per Federconsumatori Arezzo se l’Arbitro riconosce la che la Banca ha violato le norme del TUB e pronuncia lodo favorevole per il risparmiatore, la cifra stabilita con esso deve essere rimborsata integralmente.

Per Federconsumatori l’aver deciso poi di mettere sullo stesso piano i piccoli azionisti e grandi azionisti, cioè quelle persone fisiche che su Banca Etruria hanno compiuto vere e proprie manovre speculative specialmente in fase di Offerta Pubblica lanciata dalla Popolare di Vicenza, è un grave errore che denota la volontà di questo Governo di corrispondere a ceti sociali che nulla hanno a che vedere con i piccoli risparmiatori.

Infine è estremamente grave, per una Associazione che si è battuta da sempre per far ottenere tutto il maltolto ai risparmiatori, constatare che l’impegno solennemente assunto in campagna elettorale dai Cinque Stelle e dalla Lega per il completo ristoro agli obbligazionisti truffati sia così palesemente disatteso.

Per questi motivi di insoddisfazione; per chiedere al Governo ulteriori modifiche all’articolo 38 della Legge di Bilancio necessarie a correggere le storture ed inserire ciò che manca; per chiedere al Governo il mantenimento degli impegni assunti in campagna elettorale, Federconsumatori chiamerà i risparmiatori a partecipare a una grande assemblea di informazione che si terrà ad Arezzo alla Borsa Merci MERCOLEDI’ 28 NOVEMBRE per discutere assieme i contenuti delle proposte del Governo, le proposte di integrazione e/o di modifica suggerite da Federconsumatori, organizzare le modalità per il ricorso alla procedura arbitrale, organizzare iniziative di protesta a sostegno delle modifiche richieste all’articolo 38 della Finanziaria.

Federconsumatori Arezzo

Pietro Ferrari

Redazione
© Riproduzione riservata
17/11/2018 15:27:07


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