Il governo: l’esercito nella Terra dei fuochi
I due vice-premier in rotta sui rifiuti. Conte media: io garante del contratto
Al terzo giorno di litigi feroci tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sul tema degli inceneritori in Campania, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è costretto a tentare una mediazione, ricordando ai suoi due vice che è lui il garante del contratto. Il tentativo, però, è destinato a naufragare. «Gli inceneritori non sono nel contratto», dice secco Di Maio agli alleati. «La realtà cambia: c’è bisogno di andare avanti e non indietro», ribatte il leader leghista. Domani, in un clima ancora acceso dalle polemiche, Conte, Di Maio e Salvini dovranno però incontrarsi a Caserta e insieme firmare il «protocollo d’intesa per la Terra dei fuochi». La speranza che filtra da Palazzo Chigi è che allora, con le prime soluzioni da poter portare in dote al proprio elettorato, i toni dello scontro possano finalmente abbassarsi. Tema forte dell’accordo, conteso tra i due vicepremier, sarà l’utilizzo dell’esercito a presidio dei terreni dove i roghi tossici sono più frequenti. Saranno le prefetture, dopo aver riunito il comitato di ordine pubblico e pubblica sicurezza, a definire la lista dei siti sensibili da presidiare, dove è alto il rischio di incendi e quello per la salute pubblica.
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