Quattordici arresti per il sequestro della cooperante italiana in Kenya
«Il rapimento pianificato almeno da giorni se non settimane»
I vertici della polizia keniota hanno confermato l’arresto di 14 persone coinvolte nel rapimento di Silvia Costanza Romano, la 23enne milanese sequestrata martedì sera da un commando armato mentre si trovava a Chakama (Kenya) dove lavora per la onlus “Africa Milele”. È probabile che gli uomini siano fiancheggiatori della banda che ha rapito la cooperante, ma non direttamente coinvolti nel sequestro. Al momento, nonostante il dispiegamento di forze, polizia e militari in diverse contee limitrofe, non ci sono tracce dei rapitori e della giovane cooperante. Emergono, invece, ulteriori dettagli su cosa sia davvero successo nella sperduta località keniota. Secondo quanto riportato dalla stampa locale non ci sono più dubbi sul fatto che il rapimento sia avvenuto su commissione e che sia stato pianificato almeno da giorni se non settimane e che i 14 arrestati avrebbero avuto un ruolo cruciale nell’organizzazione. I sequestratori sarebbero arrivati tre giorni prima a Chakama affittando una casa distante 20 metri da dove si trovava Silvia. Il proprietario della struttura ha confermato di aver consegnato le chiavi ad un uomo mai visto nella zona e che poco dopo sarebbe stato raggiunto da altri due uomini. A gettare ulteriori ombre il loro comportamento, secondo il titolare dell’ostello. Infatti, il gruppo dormiva di giorno e masticava miraa (una comune droga locale) di notte. Subito dopo l’attacco il proprietario si sarebbe recato nelle stanze del gruppo accuratamente ripulite prima di sferrare l’attacco.
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