Bomba in un mercato in Pakistan: almeno 25 morti. Assaltato anche il consolato cinese a Karachi
Doppio attentato. Nel primo caso colpita una minoranza sciita
Un commando di tre attentatori suicidi ha assalto questa mattina il consolato cinese a Karachi, la più popolosa città del Pakistan. L’attacco è stato rivendicato dall’Esercito di liberazione del Baluchistan, un gruppo separatista sempre più contaminato da elementi jihadisti. Due agenti di guardia al consolato sono stati uccisi, un terzo ferito. Tutti e tre i terroristi sono morti. Secondo la rivendicazioni erano armati con “fucili mitragliatori e granate” ma fonti della polizia dicono che sono arrivati a bordo in un veicolo “imbottito di esplosivo” e probabilmente volevano forzare il check-point per poi farsi esplodere all’interno del compound.
L’esercito di liberazione del Baluchistan
Il portavoce del gruppo, Jihand Baloch, ha confermato che il commando era composto da tre uomini, appartenenti a una unità speciale dell’Esercito di liberazione, la Brigata Fidayin Majid, composta da aspiranti martiri. L’unità è stata addestrata per compiere attacchi suicidi contro le forze di sicurezza pachistane e “obiettivi cinesi”. L’esercito di liberazione del Baluchistan ha come obiettivo l’indipendenza della provincia occidentale del Pakistan, grande come l’Italia e con 12 milioni di abitanti. La popolazione è di etnia iranica e di religione musulmana sunnita. Nella provincia ci sono anche gruppi jihadisti che compiono attentati nel confinate Iran.
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