Mosca, truppe e nuovi missili in Crimea
Sarà dispiegato un altro battaglione armato. I 24 marinai ucraini catturati rischiano fino a 6 anni
Lo scontro al largo della Crimea ha riacceso le mai sopite tensioni tra Russia e Ucraina. Il Cremlino sta rafforzando le proprie truppe nella zona e ha già ordinato il dispiegamento nella penisola di un altro battaglione armato coi temibili missili terra-aria S-400. La nuova unità sarà pronta entro fine anno e sarà la quarta di questo tipo in Crimea. Il duello Mosca-Kiev è però fatto anche di violenti scambi di accuse. Ieri è stato Putin a tentare l’affondo. Il leader russo ha bollato il recente combattimento in mare come «una provocazione» ordita da Poroshenko per aumentare la propria scarsa popolarità in vista delle presidenziali del 31 marzo. Parole non sostenute da alcuna prova e a cui il presidente ucraino ha replicato definendo «un’aggressione» il raid delle forze del Cremlino contro i tre piccoli vascelli. Secondo Mosca, le unità avrebbero sconfinato nelle «acque russe» dello Stretto di Kerch, unica via d’accesso al Mare d’Azov: un fazzoletto di mare che bagna il Donbass in guerra ed è strategicamente ed economicamente cruciale per Kiev.
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