La Commissione Ue: “Se l’Italia ritarda sulla Tav dovrà restituire i fondi già presi”
Bruxelles avverte il nostro governo: la situazione è monitorata, altri rinvii avranno un prezzo
I tentennamenti del governo italiano sulla Tav non sono piaciuti e potrebbero a breve comportare una riduzione dei cofinanziamenti europei sull’opera. Questa mattina lo ha dichiarato in modo esplicito il portavoce della Commissione europea. Dopo aver ribadito l’importanza della galleria di base Lione-Torino «non solo per Francia e Italia, ma per l’europa nel suo insieme nel contesto del corridoio mediterraneo Ue-Ten-T», il portavoce ha precisato in che situazione ci troviamo e quali sarebbero le conseguenze in caso di ulteriori rinvii. «Come per qualsiasi altro progetto Connecting Europe Facility, i ritardi nell’attuazione del progetto potrebbero portare a una riduzione della sovvenzione Ue - scrive il portavoce - Sono stati approvati 814 milioni di euro di cofinanziamento. Ora il progetto incorre in alcuni ritardi (compresi quelli relativi alla sospensione della procedura di appalto pubblico di recente annunciata dalle autorità italiane». Il portavoce annuncia che per questi motivi la Commissione europea e l’Agenzia per l’Innovazione e le reti (Inea) sta monitorando la situazione. «A seconda dell’evoluzione nelle prossime settimane - scrive il portavoce - potrebbero essere necessarie modifiche alla convenzione di cofinanziamento per modificare la portata del progetto o il suo programma nella prima parte dell’anno prossimo».
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