“Attila” per la Prima alla Scala: fuori va in scena la protesta degli antagonisti
Lungo applauso anche per il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
Da un lato di piazza La Scala c’è il tram sponsorizzato Chanel e dall’altro il camioncino dei centri sociali pieno di striscioni, altoparlanti e fuochi d’artificio. «Sicurezza ai padroni, galera agli sfruttati», «Lega ladrona Milano non perdona» scrivono e inneggiano una cinquantina tra giovani sbarbati e vecchi antagonisti datisi appuntamento a Sant’Ambrogio per la prima di Attila di Verdi. E mentre partono i fuochi d’artificio che illuminano l’arrivo delle tante auto blu davanti al teatro un ragazzo porta avanti un carrello con un fantoccio di Salvini, mentre un altro indica un cartello che associa il ministro dell’Interno a Trump, Macron e Bolsonaro. In realtà il leader della Lega non è venuto, anche se non mancano i politici. In primis Mattarella, che arriva con la figlia ad un quarto d’ora dall’inizio preceduto dai corazzieri e viene applaudito sia fuori sia dentro la Scala, mentre ancora per via Manzoni in tanti si affannano verso l’ingresso con i biglietti in mano. Poi la presidente del Senato Casellati, i ministri Bonisoli e Tria, che incontra il suo predecessore Padoan, i senatori a vita Mario Monti e Liliana Segre, il governatore della Lombardia Fontana ed il sindaco di Milano Sala. Più politica che mondanità, anche se si notano Alessandro Cattelan, Pierre Casiraghi con Beatrice Borromeo, Eliana Miglio, Irene Pivetti e Carla Fracci. Tra i big dell’economia non mancano Fedele Confalonieri, Diana Bracco, Francesco Starace e Bruno Ermolli.
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