Morte di Martina Rossi: oggi è il giorno della sentenza per i due imputati aretini
Il procuratore Roberto Rossi ha chiesto 7 anni per Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi
Morte di Martina Rossi (nella foto): quello di oggi è il giorno della verità con la sentenza del tribunale. Ore di apprensione per i due imputati di Castiglion Fibocchi: Alessandro Albertoni, pilota di motocross e Luca Vanneschi, piccolo artigiano. E dunque, quel 3 agosto 2011 per quale motivo la giovane genovese è caduta dal balcone della camera situata al sesto piano dell’albergo di Palma di Maiorca? Voleva suicidarsi, oppure è stato un fatto accidentale, oppure ancora tutto è avvenuto perché la ragazza cercava di sfuggire a un tentativo di stupro? Per gli avvocati della difesa, Stefano Buricchi e Tiberio Baroni, i due assistiti non c’entrano nulla. Sarà allora il collegio presieduto da Angela Avila a dire quale verità è emersa con le prove finora in possesso. Il procuratore Roberto Rossi ha chiesto 7 anni per Albertoni e Vanneschi: tre per la morte come conseguenza di altro reato e quattro per la tentata violenza sessuale di gruppo. L’accusa parla di approccio sessuale da parte dei due giovani aretini, respinto da Martina e a quel punto Albertoni e Vanneschi avrebbero adoperato maniere più energiche, sfilandole gli short di jeans e lei sarebbe fuggita verso il balcone, precipitando di sotto nella concitazione del momento. Secondo il procuratore e gli avvocati di parte civile, Luca Fanfani e Stefano Savi, Albertoni avrebbe raccontato una bugia, mentre l’unica testimone oculare, la cameriera, ha parlato di caduta volontaria della ragazza e su questo fanno leva gli avvocati dei due accusati, che sono andati a tirar fuori una vecchia crisi depressiva della ragazza, risalente al 2009.
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