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Visite non disdette e autocertificazioni false: Parte la procedura di risarcimento

Riduzione di un terzo della sanzione effettuando il pagamento entro 60 giorni dalla notifica

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Visite non disdette e autocertificazioni false: partiranno da gennaio 2019 gli avvisi di recupero crediti destinati agli assistiti della Asl che non risultino in regola con pagamenti o autocertificazioni. Come possono i cittadini ridurre gli importi dovuti? Vediamo i dettagli.

Visite non disdette: sono oltre 58 mila in provincia di Arezzo, nel periodo 2013-2016 (nel dettaglio: 16.197 nel 2013; 17.525 nel 2014; 15336 nel 2015 e 9.752 nel 2016). Le lettere inviate ai cittadini contengono tutte le informazioni relative alla prenotazione senza essersi presentati all’appuntamento, le modalità di pagamento e il modulo per il ricorso amministrativo (indicando le motivazioni per chiederne l'annullamento, per esempio in caso di malattia, ecc).  “La mancata disdetta delle visite – ricorda l’Azienda - è una delle cause dell’allungamento dei tempi di attesa. Per questo stiamo lavorando per sensibilizzare i cittadini a disdire le visite quando sono impossibilitati ad andarci: così non dovranno pagare la mancata disdetta e non provocheranno inutili attese per gli altri utenti. Due aspetti importanti che sono esclusivamente nell’interesse del cittadino”. 

Autocertificazioni false o non corrette: si tratta di 4.553 verbali di accertamento nelle tre province (1989 ad Arezzo) per i cittadini che hanno presentato autocertificazioni false e, comunque, non corrette ed hanno quindi usufruito, senza che gli spettasse, di prestazioni in regime di esenzione totale o parziale dal ticket (per le esenzioni E01, E02, E03, E04 e fasce di reddito ERA, ERB, ERC). Si tratta di visite e/o esami effettuati nel 2014. L’importo complessivo per la provincia aretina è di oltre 414 mila euro. Questi verbali sono l’esito di un’attività di accertamento effettuata da Sogei (Ministero delle Finanze) che incrocia i propri dati con quelli inviati da Inps, Ministero del Lavoro e Agenzia delle Entrate, con l’obiettivo di rilevare le autocertificazioni mendaci.

I cittadini potranno beneficiare della riduzione di un terzo della sanzione effettuando il pagamento entro 60 giorni dalla notifica; in questo caso, l’importo sarà costituito dal ticket evaso, la sanzione pari al ticket e le spese (i verbali e i bollettini premarcati riportano la cifra da pagare entro 60 giorni). Successivamente, come per ogni sanzione, l’importo da pagare sarà pari al ticket dovuto, più la sanzione amministrativa. L’interessato può presentare ricorso, ma senza che sia interrotto il periodo dei 60 giorni per il pagamento in forma ridotta.

Nel momento in cui arriva il verbale di accertamento, le persone possono decidere di pagare immediatamente, se vogliono ridurre la sanzione amministrativa. Altrimenti, riceveranno successivamente un’ordinanza di ingiunzione, a cui farà seguito l’eventuale iscrizione a ruolo. I verbali di accertamento contengono, comunque, tutte le informazioni necessarie: come pagare e dove pagare (IBAN o bollettino postale premarcato), come ottenere informazioni (posta ordinaria, email, fax, call center e non agli sportelli), il numero del verbale di accertamento, il numero di protocollo delle autocertificazioni risultate mendaci, l’elenco delle prestazioni e il ticket dovuto per le impegnative collegate a quelle autocertificazioni e un modulo allegato per permettere di presentare una memoria difensiva (ovvero un ricorso amministrativo alla stessa Azienda USL Toscana Sud Est).

Redazione
© Riproduzione riservata
30/12/2018 15:02:48


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