Rischio di recessione tecnica per l'Italia: la stima del Pil tagliata allo 0,6%
Più complicata la gestione dei conti pubblici per il governo
Nubi all’orizzonte per l’economia del nostro Paese, in base alle stime della Banca d’Italia, secondo la quale il Pil crescerà solo dello 0,6%, ovvero di 0,4 punti in meno rispetto alle previsioni. Molto probabile, quindi, che l’Italia entri in recessione tecnica. Stime che rendono più complicata la gestione dei conti pubblici da parte del governo Lega-Cinque Stelle. Alla revisione al ribasso della crescita del Pil - di fatto quasi dimezzata - concorrono «dati più sfavorevoli sull’attività economica osservati nell’ultima parte del 2018, che hanno ridotto la crescita già acquisita per la media di quest’anno di 0,2 punti, il ridimensionamento dei piani di investimento delle imprese che risulta dagli ultimi sondaggi; le prospettive di rallentamento del commercio mondiale», spiega l’istituto di via Nazionale. Le proiezioni di crescita nel 2020 e nel 2021 sono per ora leggermente migliori, «dello 0,9 e dell’1 per cento rispettivamente». Il rischio ora concreto è la recessione tecnica, che si ha quando il Pil ha il segno meno per due trimestri consecutivi: nel terz’ultimo dello scorso anno (luglio-settembre) è stato pari a -0,1%.
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