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E45, ci siamo incastrati nel classico “cul de sac”

Perché non é stato fatto un decreto di urgenza per il ripristino della ex Tiberina 3 Bis?

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Sono trascorse due settimane da mercoledì 16 gennaio, giorno nel quale il Gip Piergiorgio Ponticelli, su richiesta della Procura di Arezzo, ha decretato il sequestro preventivo del viadotto Puleto e la conseguente chiusura della E45 nel tratto Valsavignone-Canili-Verghereto, tagliando di fatto in due l’Italia. Inutile ricordare che questa situazione stia arrecando enormi disagi agli automobilisti e provocando perdite consistenti all’economia dei territori dell’Alta Valle del Tevere tosco-umbra e dell’Alto Savio. Con cadenza quotidiana, sono contattato da molte persone che chiedono di esprimere la mia opinione in merito a questa situazione. Credo che ciò che balza subito agli occhi è il fatto di trovarsi di fronte a un mero scontro fra periti e – per dirla in parole povere – ci siamo incastrati nel classico “cul de sac”: da una parte, ci sono i periti della Procura aretina, che rimangono fermi nelle loro posizioni e quindi dichiarano che il viadotto Puleto è a rischio collasso, per cui non può essere riaperto; dall’altra, vi sono quelli di Anas, che dichiarano tutto il contrario: è vero che il viadotto necessita di lavori, ma non ci sono rischi per la viabilità. Anzi, secondo loro il ripristino della viabilità dovrebbe essere totale e non parziale. Si capisce benissimo che anche i cittadini sono completamente spiazzati e che non sanno più quali pesci prendere. In tutta questa situazione, ci si dimentica in ogni caso delle negligenze da parte di chi ha sottovalutato completamente l’utilità della vecchia Tiberina 3 bis, nonostante le ripetute sollecitazioni di vecchi politici (ricordiamo quasi 20 anni fa Ivano Del Furia e Vezio Ricci, a loro tempo presidente e vicepresidente del consiglio provinciale di Arezzo), che più volte avevano insistito sulla risistemazione di questa strada e che oggi, con tutte le ragioni di questo mondo, affermano: “Ve l’avevamo detto per tempo!”. E dire che lo facevano pensando a situazioni momentanee (blocchi a causa del ghiaccio o incidenti stradali), non certo a sequestri legati alla situazione di ponti e viadotti, che paralizzano assai più a lungo! Io stesso, nella giornata di domenica scorsa assieme ad alcuni amici, ho percorso a piedi il tratto Valsavignone-Canili – della lunghezza di poco più di 5 chilometri in totale - per rendermi conto di persona dello stato di questa strada che per tantissimi anni ho percorso in auto (al volante in compagnia di amici) quando frequentavo le discoteche di Bagno di Romagna, come facevano i ragazzi della Valtiberina. La strada in oggetto – a parte la frana – non si trova poi in una situazione così drammatica come in molti l’hanno dipinta, nonostante l’assenza di manutenzione. In molti tratti, la strada è invasa dalla vegetazione e vi sono alcuni guard-rail che hanno ceduto. E anche l’asfalto è in alcuni punti migliore di quello che viene steso oggi: come dire che allora si adoperavano materiali di qualità superiore. In molti, quindi, si chiedono perché non sia stato fatto un decreto di urgenza per il ripristino della ex 3 bis. E dato che in mia compagnia vi erano degli amici tecnici, questi hanno dichiarato che con 4 mesi di lavoro (serio) si potrebbe tranquillamente rimettere a posto questo breve tratto, fondamentale per ricreare il collegamento con la Romagna. Perché allora tutti questi politici venuti in processione sulla E45 (alcuni di loro non si erano finora mai visti in questo territorio) non si adoperano per fare questo invece di farsi fotografare per il servizio di rito?        

Domenico Gambacci
© Riproduzione riservata
30/01/2019 11:13:09

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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