Opinionisti Francesco Del Teglia

A proposito di Sanremo

Italia ridotta ormai a bar di periferia dove si litiga su tutto

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Parlo un po’ del Festival? Non mi permetto, sono uno di quelli che non l’ha seguito. Non per snobismo – fino a qualche anno fa non mi perdevo le varie serate sulla Rai – ma perché francamente ho preferito quando ce n’era l’occasione guardarmi un buon film. Vedo che tutta Italia ne parla comunque, sulle tv, sui giornali, figuriamoci sui social. Ho saputo che ha vinto un giovane, Mahmood, che onestamente non so neanche chi sia (colpa mia, sia chiaro). E che il suo trionfo ha scatenato una ridda di polemiche. Come se ci fosse bisogno di ulteriori polemiche in questa Italia ridotta ormai a bar di periferia dove si litiga su tutto. Ripeto, non so chi sa Mahmood, non ho sentito la sua canzone. Quello che mi fa specie è leggere all’indomani sulle varie piattaforme la stolta e davvero improvvida contrapposizione politica – anzi, partitica cioè di parte, perché la politica è ben altra cosa – fra chi attacca e chi difende la sua affermazione. Ma non su basi musicali come dovrebbe logicamente essere, ma su questioni che con le canzoni hanno davvero poco a che fare. Una roba che fa davvero pietà, quasi che ogni evento oggi in Italia debba risolversi in una lotta all’arma bianca fra chi è partigiano del Governo – e di Salvini in particolare – e chi è invece partigiano dell’altra parte. Viviamo momenti difficili e complicati, per carità, ma forse toccherebbe ripigliarsi un pochino ed essere un po’ tutti più lucidi quando si argomenta e prima di vomitare cazzate a josa che inondano soprattutto il web. Detto ciò, mi piace invece spendere due righe per ricordare come siano 20 anni esatti che il grande Fabrizio de Andrè ci ha lasciato. E mi auguro che anche i leoni da tastiera che ci sono di qua e di là sul suo nome e sulla sua arte possano essere accomunati da un grande applauso e dal rimpianto per non averlo ancora tra noi a deliziarci con la sua musica e con le sue parole, che restano poesia. Tornando infine alla competizione canora che si tiene nella località ligure, tra poco comincia “SanremoYoung”, rassegna che vede in gara una ventina di giovanissimi fra i 14 e i 17 anni di età e che laureerà i cantanti del domani. Fra questi ci sarà anche un ragazzo delle nostre terre, quel Michele Braganti di Lama e studente al liceo “Città di Piero di Sansepolcro, che è bravo parecchio. Due anni fa ero tra i giudici di “The Jack”, concorso per voci nuove che si teneva al Borgo – a proposito: perché non si fa più? Un vero peccato – e mi accorsi subito delle qualità del ragazzino. Bene, stringiamoci tutti assieme nell’incitare e supportare Michele, se lo merita. Evitando per una volta almeno il referendum pro o contro Salvini.

Francesco Del Teglia
© Riproduzione riservata
11/02/2019 17:23:07

Francesco Del Teglia

Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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