Filippine, libera su cauzione la giornalista che sfida Duterte
È accusata di diffamazione. A dicembre il Time le dedicò la copertina
Maria Ressa, giornalista simbolo della resistenza della società civile all’autoritarismo del presidente filippino Rodrigo Duterte, è stata arrestata per un caso di diffamazione che Amnesty International ha definito «un assurdo attacco legale» e oggi è tornata libera su cauzione. Ma la morsa delle autorità contro il suo sito di informazione Rappler sembra stringersi sempre di più. Ressa (55 anni) è stata prelevata nella sua redazione con un mandato emesso il giorno prima. L’arresto è stato ripreso e trasmesso live su Facebook e Twitter dai suoi reporter. Chi l’ha denunciata è un uomo d’affari che un’inchiesta di Rappler aveva collegato al contrabbando di droga e al traffico di esseri umani. Per la giornalista, il caso non dovrebbe neanche esistere perché la legge sulla diffamazione online fu introdotta qualche mese dopo la pubblicazione di quell’articolo nel 2012. Il fatto che il pezzo sia stato poi riproposto due anni dopo, per le autorità, elimina però il problema della retroattività.
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