Montedoglio: Salini dice "no", nuova gara per l'assegnazione dei lavori del muro
L'Ente Acque Umbre Toscane attiverà la procedura in danno nei suoi confronti
Tempo scaduto e fumata nera da parte di Salini Impregilo per la ricostruzione della parete di sfioro della diga di Montedoglio. Quanto era stato ipotizzato nei giorni scorsi, ha ora i crismi dell’ufficialità, anche perché il gruppo industriale – che aveva la prelazione - si è rifatto vivo in extremis nella serata di venerdì tramite una posta elettronica certificata che Ente Acque Umbre Toscane ha letto ieri mattina. Semmai, al “no” pronunciato nell’assumersi l’impegno, si aggiunge un’ulteriore notizia, quella secondo cui – viene precisato nella pec - Salini Impregilo non si ritiene parte in causa nell’esecuzione dei lavori a suo tempo eseguiti per la realizzazione dell’invaso, poiché ad essi ha provveduto un’altra azienda, la Cogefar, rilevata poi da Impregilo e – dopo il crollo del 29 dicembre 2010 – appunto da Salini. Ma Domenico Caprini (nella foto), presidente di Eaut, non concorda con questa interpretazione: “Quando si acquisisce un’azienda – precisa – la si prende con tutto ciò che consegue, ovvero entrate, uscite e responsabilità. Non lo dico io, ma la legge – ribadisce Caprini – per cui in casi del genere ci si accollano gli onori e gli oneri. Per quanto ci riguarda, quindi, siamo di fronte a una ditta venuta meno a un ordine di servizio”. E allora l’ente come intenderà muoversi d’ora in poi? “Su due fronti paralleli. Da una parte, dovremo andare a individuare il soggetto al quale assegnare i lavori, che riguardano la ricostruzione ex-novo dello specifico muro, anche se otto anni fa erano caduti tre conci di esso. Lo faremo attraverso l’indizione di una gara, che – visto l’ammontare dello stanziamento, pari a 6 milioni e 250mila euro – non comporta un concorso di livello europeo. Dall’altra parte, attiveremo la procedura in danno nei confronti di Salini Impregilo per i motivi sopra ricordati”. Sarà allora questo, per forza di cose, l’ultimo passaggio al quale dovrete adempiere? “Sì, dal momento che siamo a posto sia con il progetto esecutivo che con i soldi messi a disposizione dal Ministero. È chiaro però che il rispetto dell’iter previsto comporti una ulteriore dilatazione dei tempi, tale da far ritardare le operazioni di diversi mesi. Sono comunque ottimista sul completamento della vicenda in un tempo che sia più breve possibile, al fine di risistemare il muro e a restituire piena efficienza a un bacino artificiale, come appunto quello di Montedoglio, che è di importanza vitale per l’agricoltura e per l’economia più in generale. Fra i nostri obiettivi – conclude il presidente Caprini - c’è anche quello del collegamento con il depuratore di Citerna per la distribuzione dell’acqua potabile a tutta l’Alta Valle del Tevere”.
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