Intervista a Nicola Cavargini della Tiferno 1919

L'esperienza la fa da padrone per Nicola Cavargini, detto 'Cavezzi', centrocampista di qualità classe 1982, risorsa importante per questo Tiferno 1919.

E' dallo scorso anno in forza alla società del presidente Bianchi, ma con l'ambiente Lerchi ha un'esperienza precedente già molto importante: parliamo di ben nove stagioni nel corso delle quali ha vinto ben tre campionati.

Ma questo è l'ultimo per Nicola, che ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo...

"Si - afferma - credo sia giunto il momento di dire stop, ma ho ancora voglia di vincere e chiudere con una vittoria sarebbe davvero il massimo".

Ancora e sempre più primo del resto il Tiferno: siamo tornati a +4!

“Siamo assolutamente in ripresa, abbiamo rimesso in cascina qualche punticino di vantaggio e questo ci permette di affrontare questa pausa con maggior serenità. Noi abbiamo accusato un po' durante i 10 punti di vantaggio, ora magari tocca un po' loro...”

Temete più la Trasimeno o il Branca?

"Parliamo di due grandi squadre. Il Branca si è rifatto sotto e merita attenzione, forse però la Trasimeno ha qualcosina in più a livello di organico. Comunque i gironi di ritono sempre molto diversi".

Cosa può significare che bomber Pica è tornato a segnare, quanto mancavano i suoi gol?

"Mancavano per lui e anche per noi. E' un attaccante da considerare un autentico lusso per questa categoria, aveva cominciato alla grandissima e anche lui ha un po' sofferto nell'ultimo periodo. il fatto che sia riuscito a sbloccarsi credo sia davvero molto molto importante per aiutarci a vincere questo campionato".

Grande spirito di gruppo, il ritorno record di Iachettini ne è la più immediata testimonianza!

"Simone è una persona fantastica, un guerriero, dopo l'operazione ha perso appena due partite e pur di dare una mano è rientrato. E' un po' tutto il gruppo così: oltre che giocatori siamo anche grandi amici e questo è un nostro grande punto di forza".

Cavargini invece quando lo firma il primo centro?

"In effetti avevo il vizio del gol, nell'esperienza all'MDL feci 21 centri in tre stagioni. Qui gioco meno, ormai l'età avanza e occorre fare anche spazio ai giovani, però quando il mister mi chiama sono sempre pronto".

Ora arriva questa pausa: è al momento giusto per il Tiferno?

“Seconco me si, oltre ad avere qualche punto di vantaggio, possiamo recuperare qualche infortunato, come ad esempio Iachettini e Martinelli che ci daranno una grande mano. Le prossime quattro partite comunque sono la chiave: se non le sbagliamo...”

Come si vive in città questo momento per il calcio tifernate?

"La squadra è sempre molto seguita ed è davvero piacevole. Ovvio che anche il pubblico va con i risultati e ieri l'entusiasmo era palpabile, poi c'è la voglia del presidente a fare la differenza: trasmette sempre una grande carica. E lo stesso progetto di riportare il calcio in Lega Pro è davvero affascinante e positivo per la nostra città".

Hai detto che smetti, magari ci ripensi, ma comunque è ora di pensare al futuro: cosa vuol fare Cavargini da grande?

"Di sicuro non l'allenatore, non mi ritengo adatto. Magari insegnare calcio ai bambini, quello si".