L’Italia vota contro la riforma sul copyright: “Mette a rischio i diritti dei cittadini”
La direttiva è stata approvata dai governi: cinque i Paesi contrari
L’Italia ribadisce il suo «no» alla riforma europea del copyright. Il governo ha votato contro il testo approvato la scorsa settimana dal tavolo negoziale tra le tre istituzioni Ue. Ma non è bastato, visto che la proposta ha ottenuto la maggioranza al Coreper, l’organismo che riunisce i rappresentanti permanenti dei 28 governi. L’Italia si è unita all’Olanda, alla Polonia, al Lussemburgo e alla Finlandia per contestare il compromesso raggiunto con il Parlamento europeo che «non rappresenta il giusto equilibrio tra la protezione dei titolari dei diritti e gli interessi dei cittadini europei e delle imprese». I cinque Paesi, minoranza che non si è rivelata di blocco, hanno scritto una nota congiunta per sottolineare «il rischio di ostacolare l’innovazione piuttosto che promuoverla e di avere un impatto negativo sulla competitività del mercato unico digitale europeo». Non solo, secondo i governi contrari la direttiva «manca di chiarezza giuridica» e «potrebbe violare i diritti dei cittadini europei». Anche la Germania è parsa fino all’ultimo titubante, con il governo diviso al suo interno: il ministro della Giustizia si era detto contrario, ma alla fine Berlino ha detto sì.
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