Il volantino choc della Lega: “La donna stia in famiglia”
L’iniziativa della sezione del Carroccio di Crotone in vista dell’8 marzo
Alla fine è intervenuto il ministro dell’interno Salvini spiegando di lavorare per la parità dei diritti di mamme e papà, di non essere a conoscenza dell’iniziativa del suo luogotenente in Calabria e di non condividerne «alcuni passaggi». Ma l’impressione è che nell’Italia ormai libera dal politicamente corretto quel volantino con cui il segretario della Lega crotonese Giancarlo Cerrelli voleva celebrare l’8 marzo additando come nemico della donna «chi contrasta culturalmente il suo ruolo naturale volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia» non scandalizzi del tutto la popolazione. Alcuni passaggi, appunto. A dire il vero in molte, anche all’interno dell’esecutivo giallo-verde, hanno palesato e forte di non gradire quella specie di decalogo in cui si mettevano alla gogna le quote rosa, l’autodeterminazione femminile rea di «un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell’uomo», la procreazione assistita e la mefitica triade donne-gay-migranti assimilata, con toni revanscisti, all’avamposto della rivoluzione per lo smantellamento della società italica. Critiche si sono levate dalle file maschili e femminili dell’opposizione ma anche dalle ministre pentastellate Elisabetta Trenta, Giulia Grillo e Barbara Lezzi, scioccate da una presa di posizione che «ci riporta indietro di decenni» fino ad auspicare una presa di distanza netta da parte dell’alleato di governo. Eppure, di una giornata segnata anche dalla polemica contro la campagna di Trenitalia (poi ritirata) per le caramelle al limone da offrire domani in omaggio alle passeggere Executive del Frecciarossa resta come un retrogusto amaro.
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