Uccise la compagna, gli dimezzano la pena: “Era deluso perché lei non aveva lasciato l’amante”
Concesse le attenuanti generiche, sconterà 16 anni. Protestano il figlio e i parenti della vittima
Da una parte ci sono i rimandi puntuali del giudice a «una pena certamente molto severa, perché nulla può giustificare l’uccisione di un essere umano». Quella inflitta a Javier Napoleon Pareja Gamboa, l’operaio ecuadoriano di 52 anni che nell’aprile del 2018 uccise la moglie Jenny Angela Coello Reyes, 46 anni, nel loro appartamento di via Fillak, a Rivarolo. L’aveva accoltellata al petto dopo aver scoperto che la donna non aveva lasciato l’amante, come gli aveva detto. Ma in altri passaggi delle motivazioni della sentenza emessa a dicembre, viene evidenziato come l’uomo, di fronte al comportamento di quella sera della moglie, abbia colpito perché mosso «da un misto di rabbia e di disperazione, profonda delusione e risentimento [...] ha agito sotto la spinta di uno stato d’animo molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile». E «non ha agito sotto la spinta di un moto di gelosia fine a sé stesso, per l’incapacità di accettare che la moglie potesse preferirgli un altro uomo, ma come reazione al comportamento della donna, del tutto incoerente e contraddittorio, che l’ha illuso e disilluso nello stesso tempo».
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