E' lutto cittadino: Sansepolcro si ferma per ricordare i coniugi Spini
Alle 16 in Cattedrale la Santa Messa in suffragio celebrata dall'Arcivescovo di Arezzo
Saracinesche abbassate e bandiere a mezz’asta: è giornata di lutto cittadino. Sansepolcro si ferma per ricordare Carlo Spini e Gabriella Viciani, i coniugi vittime del disastro aereo che si è consumato esattamente una settimana fa in Etiopia. Erano diretti nel sud del Sudan – sarebbero dovuti atterrare a Nairobi - dove giovedì 21 marzo era prevista l’inaugurazione dell’ospedale di Juba, per il quale la coppia di medici di Sansepolcro aveva lavorato molto. Nosocomio che doveva essere dedicato a Sant’Ursula, dal nome della fondatrice dell’ordine delle suore che dovranno gestirlo, ma dopo la tragedia di domenica è stato deciso il cambio di nome. “Si chiamerà ospedale Carlo e Gabriella”, lo ha annunciato Gisella Inverardi, volontaria e vicepresidente di Africa Tremila; quell’associazione che da tempo era presieduta proprio dal dottor Carlo Spini. “Sono giorni di grande dolore per l’intera comunità di Sansepolcro – ha commentato il primo cittadino, Mauro Cornioli – come amministrazione siamo in contatto quotidiano con la famiglia, disponibili a fornire il supporto necessario. Sansepolcro, oggi, si stringe ancora di più al dolore della famiglia Spini: sarà lutto cittadino, con bandiere a mezz’asta negli edifici pubblici e saracinesche abbassate durante la Santa Messa in suffragio che si terrà alle ore 16 in cattedrale”. Alle 16, nella cattedrale di Sansepolcro, insieme a tutti i sacerdoti sarà presente pure l’arcivescovo della diocesi aretina, monsignor Riccardo Fontana, che ha subito manifestato la sua vicinanza alla famiglia con l’incontro di lunedì scorso. “Carlo e Gabriella hanno lanciato e lasciato un messaggio molto importante di solidarietà – dice Don Giancarlo Rapaccini, parroco della cattedrale di Sansepolcro – questo lo sanno bene i loro figli: la vita non deve essere spesa solamente per noi, ma anche per il bene di chi ha più difficoltà. Dedicandosi alla missione in Africa, i coniugi Spini hanno messo la loro vita a disposizione dei più poveri; esempio chiaro che si può vivere bene anche spendendosi per il prossimo, soprattutto per quelle persone in difficoltà”.
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