La contraffazione costa all'Italia 88mila posti di lavoro e oltre 10 miliardi di euro l’anno
I marchi italiani sono tra quelli più falsificati: scarpe, orologi e profumi nella top 10
In Europa il mercato del falso non conosce crisi, cresce anno su anno, e impatta fortemente e negativamente le economie nazionali. Nel nostro Paese ogni 12 mesi vengono persi 88 mila posti di lavoro (circa il 2,1% del totale degli occupati a tempo pieno nei settori coinvolti), con un mancato gettito fiscale dal commercio all’ingrosso e al dettaglio per 4,3 miliardi di euro, e un mancato pagamento di diritti di proprietà intellettuale ai legittimi titolari italiani per altri 6 miliardi, superando così i 10 miliardi di perdita annua. Questi dati, raccolti dall’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) e dall’Ocse, contenuti nell’ultimo Rapporto sulla contraffazione, si riferiscono al solo 2016, e l’Italia si posiziona come il terzo Paese al mondo più colpito dalla contraffazione (15% del valore complessivo delle merci sequestrate) dopo Stati Uniti (24%) e Francia (16,6%). Perciò, i marchi italiani sono tra quelli più falsificati e dunque danneggiati.
Le merci più contraffatte
Secondo il Rapporto dell’Euipo, sono le calzature le merci più falsificate e con più mercato. Nel grafico seguente, è possibile confrontare i dati relativi al 2016 con quelli del 2013. Tra i prodotti di lusso troviamo gli orologi, i profumi, la pelletteria, gli occhiali da sole: insomma, settori in cui il Made in Italy è ancora in una posizione di leadership. È facile dunque intuire come il nostro Paese sia tra i più colpiti dai prodotti falsi, i quali arrivano da una serie di complesse rotte internazionali, utilizzando punti di scambio alle frontiere.
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