Si cerca la verità sulla morte di Imane Fadil, ma il legale della famiglia lascia l’incarico
Visioni diverse con i parenti. Secondo le prime analisi non c’è evidenza di radioattività
Visioni diverse su come proseguire nell’iter giudiziario necessario per far luce sulla morte della figlia. È il motivo per il quale Paolo Sevesi, avvocato di Imane Fadil, ha deciso ieri di rinunciare all’assistenza legale della famiglia della giovane morta il 1 marzo scorso all’Humanitas di Rozzano, dopo un mese di agonia. Anche ieri in una intervista al Fatto quotidiano, la madre della giovane ha insistito perché vengano battute tutte le strade, compresa quella dell’omicidio per avvelenamento. Ipotesi al centro di un’inchiesta che comunque va avanti sul tavolo del Procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Luca Gaglio, nonostante stia prendendo progressivamente quota anche la pista della malattia rara. Potrebbe essere questa infatti ad avere colpito, fino a causarne tragicamente il decesso, la ragazza che era anche un teste chiave contro Berlusconi nei processi sulle cene eleganti di Arcore.
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