E45: "Se non riapriranno ai mezzi pesanti, manifestazione al casello della A1"
Il comitato "I dimenticati della E45" si unisce ad Assotir
“Due o al massimo tre settimane di tempo, ancora: se i mezzi pesanti non dovessero tornare a circolare, organizzeremo una nuova manifestazione, ma stavolta al casello di Arezzo della A1”. Il comitato “I dimenticati della E45”, composto in larga parte da coloro che lavorano direttamente lungo l’asse della superstrada, si è affiancato ad Assotir nella manifestazione di ieri mattina a Sansepolcro; d’altronde, gli obiettivi da raggiungere sono esattamente identici per entrambe le categorie, seppure per motivi diversi. “Dal 16 gennaio, giorno di chiusura totale della E45 – fa notare Marta Sideri, uno dei soci titolari del bar ristorante nell’area di servizio “Città di Piero della Francesca”, in carreggiata sud – i nostri incassi continuano a far registrare un calo che spesso tocca persino l’80% in meno, rispetto a quella che era la normalità della situazione. Una storia che oramai si ripete da 66 giorni di fila, perché la parziale riapertura del 13 febbraio ha comportato una variazione in positivo di entità comunque trascurabile”E degli 8 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali non inseriti nel decretone? “Prendiamo al momento per buono il contributo della Regione Toscana, che ci è venuta incontro con un apposito stanziamento e che ci ha dato le direttive da seguire per ottenere questo rimborso. Ma se l’attuale stallo dovesse perdurare, cosa succederà?” E allora si inserisce Antonio Rinaldi, portavoce del comitato: “Già, fino a quando durerà? Un bel punto interrogativo. Speriamo in una soluzione abbastanza veloce, perché altrimenti ci faremo sentire, tanto più che una prima importanza scadenza non è stata rispettata. Pullman e autotreni non circolano da oltre due mesi: l’economia – turismo compreso – sta subendo mazzate giornaliere e quindi non più il caso di tollerare”.
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