Fanno prostituire giovani nordafricane: 20enne fa però arrestare moglie e marito
Maxi operazione portata a termine dalla squadra mobile della polizia di Perugia
Maxi operazione portata a termine dalla Squadra Mobile della polizia di Perugia, la quale è riuscita a fermare un’organizzazione che gestiva nel capoluogo un importante giro di prostituzione. Sono scattate le manette a due coniugi nigeriani, di 45 e 40 anni, mentre un 25enne che fungeva un po’ da tramite è stato denunciato a piede libero. L’attività d’indagine ha preso il via nel febbraio del 2017 quando una 20enne nordafricana è riuscita a recuperare i suoi documenti, scappando poi nel Cento di Accoglienza Straordinaria di Altavilla Sidentina, nel Salernitano. A quel punto, conoscendo un connazionale, decide di sporgere denuncia alla polizia; forze dell’ordine che attraverso delle intercettazioni riescono a risalire alla donna che era al vertice dell’organizzazione. Marito e moglie – residenti da anni regolarmente a Perugia - abitavano in un appartamento di Fontivegge dove segregavano le ragazze che poi venivano fatte prostituire nella zona di Pian di Massiano. La ragazze, dopo essere state rinchiuse in dei veri e propri lager libici, venivano fatte salire in dei barconi per attraversare il Mediterraneo. Giunte in Italia avevano già in tasca il numero di telefono da contattare dei propri aguzzini: viaggi anche costosi e le ragazze si dovevano prostituire per ripagare il debito che arrivava a toccare anche 10mila euro. La nigeriana tratta in arresto provvedeva pure a comprare sia i vestiti che i preservativi alle varie ragazze, per poi portarle lungo la strada.
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