Sansepolcro, si è rimessa in moto la ex Supermaglia con 11 addetti
L'imprenditore Marcello Brizzi: "Più saremo celeri, più altre persone potranno rientrare"
Si ricomincia da… undici! Tanti sono infatti i dipendenti che fino a tre mesi fa erano di Cose di Lana-Supermaglia e che ieri, dopo essere passati alla nuova realtà denominata “Maglificio Brizzi & Co.”, hanno fatto ripartire l’attività all’interno dello stabilimento della zona industriale di Santafiora a Sansepolcro. Dallo stop imposto il 28 febbraio dal giudice Antonio Picardi alla ripresa del 3 giugno con Marcello Brizzi (nella foto), l’imprenditore che nello stesso luogo si era professionalmente formato oltre venti anni fa e che ora è titolare della Bma, azienda di successo fra le più importanti della città per tasso di crescita. “C’è una certa emozione, non lo nascondo – ha detto lo stesso Brizzi in mezzo a quei macchinari che lui conosce molto bene – e fino a poco tempo fa mai avrei pensato a una evoluzione di questo genere. Le 11 persone impiegate sono funzionali in tutti i reparti, al fine di ripristinare le linee produttive; d’altronde, abbiamo trovato una fabbrica inevitabilmente abbandonata, con i lavori in corso rimasti al punto nel quale si erano fermati a fine febbraio”. Cosa pertanto prevede la tabella di marcia? “Di rimettere subito in sicurezza l’azienda e di dare il via fin da ora alle nostre commesse, specializzandoci sulla maglieria di qualità; purtroppo, siamo in giugno e una stagione è saltata, ma cercheremo ugualmente di reperire più lavoro possibile e di essere più celeri possibile – come ho detto nell’assemblea di venerdì alle maestranze assunte – per poter far arrivare quanto prima le persone che al momento sono a casa, in attesa anch’esse di essere richiamate a lavorare. Mi riferisco a quelle di Supermaglia rimaste senza un’occupazione, perché alcune unità fra le 70 presenti il giorno della chiusura si sono diversamente ricollocate. Il tempo di rimettere in moto le macchine e, man mano che il volume di lavoro aumenterà, riusciremo a recuperare altri dipendenti; il rapporto contrattuale è logicamente a tempo determinato, fino a quando cioè – fra un paio di mesi – non si terrà l’asta, sperando ovviamente che l’offerta da me presentata possa ottenere l’aggiudicazione. In questo breve periodo, infatti, siamo affittuari: l’obiettivo è quello di acquisire l’intero ramo aziendale e abbiamo chiesto l’affitto dell’immobile per sei anni, più altri sei di contratto, quindi vuol dire che intendiamo rimanere qui per dodici anni. Fondamentale, come ripeto – ha rimarcato Brizzi - è stringere i tempi: a quel punto, porte aperte per tessitori e addetti alle cuciture e alle fasi finali di lavaggio e stiro; sarà un susseguirsi di processo produttivo. Con il Pitti oramai alle porte, i campionari primavera-estate sono già fatti e allora noi cercheremo di proporli per le sfilate donna di settembre, in modo tale da operare a pieno regime nel prossimo autunno”.
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